Visualizzazione post con etichetta Zuppe. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Zuppe. Mostra tutti i post

giovedì 31 gennaio 2013

Un ingrediente per due: i funghi secchi



Un blog è un po' come il Kinder Cereali: c'è sempre qualcosa dietro.
Quello che si vede è tutto carino, allettante, cioccolatoso ma quello che ci sta nascosto non si sa.
Se va bene è qualcosa di buono.
Se va male è un pacco.
E non intendo regalo.
E nemmeno un pacco inteso come il pacco, lungi da me fare simili allusioni.
Intendo un pacco nel senso lato del termine.
E io, quando son riuscita a vedere cosa c'era dietro al blog di Sere in cucina, son stata fortunata.
Perchè sì, è vero che tutti noi foodblogger abbiamo già di base qualcosa in comune, ma poi le sfumature sono tantissime.
Più della confezione anniversario delle Caran d'Ache.
E quindi così, un giorno di pioggia Andrea e Giuliano incontrano Licia per caso.
Ah no, scusate quella è un altra storia.
Dicevo, un giorno per caso, ti può capitare di andare oltre alla rete e di ritrovarti a parlare con qualcuno che per certi versi è molto affine a te, che ha un po' i tuoi stessi principi e che crede in tante cose in cui credi anche tu.
Ed io, per l'appunto, ho pescato nel mucchio qualcun altro a cui piacerebbe vivere in un mondo ideale e fantastico fatto solo di cose genuine, di piccoli produttori onesti, di vita semplice, di un focolare e una tavola di amici, di famiglia, di cose buone.
E che allo stesso tempo ha anche la consapevolezza che il Mulino Bianco è solo una pubblicità.
Ma che, nonostante tutto, in queste cose continua a sperarci e crederci e continua ad esser convinta che anche il più piccolo gesto quotidiano, come l'andare a far la spesa, in fondo in fondo un pochino il mondo lo possa cambiare.
E così, partendo da questi discorsi platonici siamo poi finite con il dirci: ma perchè non facciamo qualcosa insieme?
Per esempio, perchè non scegliamo un ingrediente ogni mese da usare in comune e da declinare in due versioni?
E perchè magari non ci aggiungiamo pure una scheda di approfondimento?
Eh, appunto, perchè no?! E infatti così abbiam fatto.
Il nome che abbiam scelto per questa nuova rubrica è "un ingrediente per due".
Che fa tanto film di Natale (altra cosa che ci piace tanto).
Usciremo con cadenza mensile e il bello (per noi, muahah) è che non ci sono vincoli.
Infatti sceglieremo di cucinare come più ci pare e piace quello che ci passa per la testa.
Il primo mese sapete già che cascate bene, perchè parliamo di funghi.
Ma il prossimo???!!
Eh il prossimo chi lo sa.
Domani è un altro giorno.
E chi vivrà vedrà.
E sopra la panca la capra canta e sotto la panca la capra crepa.

Ecco qui la scheda dell'ingrediente, che questo mese è stata curata dalla mia collaboratrice insieme al suo Comandante Amigo.
E l'hanno fatto così bene, ma così tanto bene che vi sembrerà di leggere Wikipedia.
E invece è tutta farina del loro sacco.
O del loro cestino, giusto per stare in tema.

"Il mondo dei funghi è un mondo veramente affascinante e unico. I funghi, siano essi ipogei (sotterranei) che epigei (con una struttura esterna al suolo), possono essere suddivisi in: 


· funghi saprofiti, cioè che utilizzano sostanze morte, vegetali e animali, per trarne sostanze utili alla crescita; 
· funghi simbionti, che utilizzano una pianta con la quale stabiliscono un reciproco scambio, essenziale e indispensabile per entrambi, di sostanze nutritive;
· funghi parassiti, che utilizzano una pianta per trarne vantaggio senza che questa ne riceva alcun benefit e, anzi, a volte, conducendola a morte.

Quello che noi comunemente chiamiamo fungo in realtà non è altro ch il corpo fruttifero riproduttore di un organismo più complesso costituito principalmente da numerosissime ife sotterranee (che possono essere paragonate alle radici delle piante e che, come le radici, fungono da apparato assorbente). Il fungo può nascere per via sessuata dall’incontro di due spore liberate da altri funghi o per via asessuata da particolari cellule presenti sulle ife sotterranee. 

La morfologia classica dei funghi che noi incontriamo nei boschi, è quella della classe dei Basidiomiceti, funghi costituiti da gambo e cappello, che li contraddistingue dagli Ascomiceti che sono invece funghi dove raramente è possibile fare una distinzione tra il gambo ed il cappello. 

Parlando ora dei nostri funghi secchi, ci addentriamo nello specifico. Si tratta di gambi e cappelle, tagliati a fette e lasciati ad essiccare completamente al sole e all’aria aperta o al chiuso al calore della stufa a legna, appartenenti alla famiglia delle Boletaceae. I boleti, o porcini, sono funghi comuni, medio grandi, carnosi, dal cappello globoso semisferico in giovane età e dal gambo solitamente più o meno panciuto. Essi sono funghi simbionti con numerose piante, le cui principali sono i castagni, le querce, i faggi, i pini e gli abeti. 

Tra le circa 70 specie che appartengono alle Boletaceae, in questo mix di funghi secchi troviamo il Boletus edulis, tipico dell’ambiente collinare, ritrovabile in boschi misti di latifoglie e conifere, dal cappello bruno chiaro, talvolta bianco se coperto da fogliame, il Boletus pinicola, che predilige le conifere dell’ambiente collinare e montano, col cappello di colore bruno scuro o rossastro e il Boletus reticolatus (o aestivalis) che è il più precoce a comparire e predilige le latifoglie collinari e montane e ha un cappello chiaro con la cuticola che facilmente si screpola creando una sorta di reticolo (da cui il nome). 

Difficilmente ci si può sbagliare nel raccogliere i porcini, ma come in tutte le cose, se non si è assolutamente sicuri di ciò che si è raccolto, è sempre meglio non raccoglierlo per nulla o piuttosto recarsi presso un centro micologico per accertarsi della commestibilità di ciò che si è messo nel cestino. Perché, anche se fra i boleti non vi sono specie velenose mortali, è sempre meglio evitare intossicazioni o complicazioni peggiori. 

Una cosa voglio però ricordare. Quando ci rechiamo in bosco per funghi dobbiamo assolutamente evitare alcune azioni: 

1) evitiamo di raccogliere funghi dei quali non siamo sicuri sulla loro commestibilità (come detto sopra); 
2) evitiamo di rompere i funghi che comunque non raccoglieremmo. Essi sono fondamentali comunque per la decomposizione della materia organica e per le piante con le quali possono essere simbionti;
3) raccogliamo i nostri funghi senza l’ausilio di rastrellini o simili ma solo grazie ad un bastone ed eventualmente a un coltellino con il quale possiamo già pulire grossolanamente gli stessi dalla terra e dal fogliame;
4) riponiamo i funghi raccolti in cestini o contenitori aerati: così si eviterà che gli stessi “cuociano” dentro i sacchetti di plastica e contemporaneamente aiutiamo la sporulazione e la successiva germinazione di nuovi funghi. 

5) non lasciamo nessun tipo di rifiuto inorganico all’interno del bosco. Lasciare rifiuti è un gesto di insensata inciviltà.

E ora qui di seguito la mia ricetta e qui invece quella di Serena:

Zuppa di miso con tagliolini di funghi:

Ingredienti per 4 persone:
140 gr di farina 00
70 gr di semola
40 gr di funghi secchi
2 cucchiai d'olio extravergine
un pizzico di sale
4 cucchiai di miso di riso
10 cm circa di alga wakame
due cipollotti o una decina di fili d'erba cipollina

Frullate 30 gr di funghi secchi fino ad ottenere una polvere finissima.
Impastate le farine con la polvere di fungo, l'olio, un pizzico di sale e tanta acqua necessaria ad ottenere un impasto non appiccicoso.
Lavoratelo per una decina di minuti fino ad ottenere una palla perfettamente liscia e fatelo riposare mezz'oretta avvolto nella pellicola o coperto da una ciotola rovesciata sul piano di lavoro (così usate pure meno plastica).
Nel mentre mettete a mollo in una tazza d'acqua l'alga e i funghi rimanenti per una decina di minuti e poi sminuzzateli in piccoli pezzi.
Tritate finemente i cipollotti e metteteli in una pentola con l'alga e i funghi. Coprite con due litri circa di acqua e portate a bollore. Fate sobbollire per una decina di minuti.
Stendete l'impasto dei tagliolini a 2-3 mm di spessore, cospargete la sfoglia di farina, arrotolatela su se stessa e tagliatela a striscioline sottilissime.
Buttate i tagliolini nel brodo bollente e fateli cuocere qualche minuto.
Spegnete il fuoco, diluite la pasta di miso con qualche cucchiaio di brodo caldo ed aggiungetela alla zuppa.

martedì 28 febbraio 2012

Crema di carote, arancia e cardamomo


Ingredienti per due persone:
400 gr di carote (circa 4-5)
un'arancia
4 bacche di cardamomo
olio extravergine
sale qubi
pepe qubi

Prendete le carote e lavatele per bene. Tagliatele a pezzi e mettetele in un pentolino con la buccia di mezza arancia (solo la parte arancione, il bianco è amaro), i semini che trovate dentro le bacche di cardamomo, un cucchiaio scarso di sale. Coprite a  filo con l'acqua e cuocete per circa 30 minuti. Aggiungete il succo dell'arancia, qualche cucchiaio d'olio e frullate tutto per bene.
Oh mi spiace ma non mi viene niente di divertente da aggiungere...ma per non lasciarvi così col fiato sospeso e per farvi dormire tranquilli copierò la prima barzelletta che esce a random da google. Vediamo quanto siete fortunati oggi:
"Lanciata sul mercato una nuova lavatrice: 1 morto e 4 feriti".
Ok, direi che la vostra oggi sarà una giornata di merda.

giovedì 9 febbraio 2012

Clam Chowder


Ingredienti per due porzioni abbondanti (ma anche tre)
quattro cucchiai di soffritto misto (classico carota sedano cipolla)
un pezzo di porro, parte bianca, diciamo 1/4
cinque patate medie, o 3 grosse, o 6 piccole
100 ml panna
500 gr vongole
500 gr cozze
4 gamberi
2 canocchie

I primi due post erano seri. Il terzo già un po' meno. Ok, direi che da ora posso smettere di fingere.
Oggi vi racconterò del Clam Chowder, che se in inglese sembra un nome fighissimo, tradotto in italiano perde giusto un filo di charme: Zuppa di molluschi nel latte. Wow. A chiamarla così non la mangerei manco io.
Eppure vi assicuro che se il nome e diciamocelo, anche un po' la presentazione, lasciano alquanto a desiderare, il gusto è sorprendentemente notevole. Provare per credere. 
Prendiamo le vongole e le cozze, diamogli una pulita sotto acqua corrente e facciamole aprire in una pentola con coperchio a fuoco alto per qualche minuto; buttiamo i gusci e teniamo i molluschi da parte nella loro acqua che avremo provveduto a filtrare.
Prendiamo il nostro porro, laviamolo, tagliamolo a fettini sottili e mettiamolo a soffriggere in un filo d'olio (avete un deja vu?). Aggiungiamo le altre verduriiine tagliate sottiiili sottiiili, diamo la simmenthal al gatto e prendiamo le patate. Sbucciamole e stavolta sbattiamo via la buccia e tagliamo il resto a cubettini microscopici che andremo gentilmente a gettare nel pentolone. Aggiungiamo il succo dei molluschi e se necessario un paio di tazze d'acqua fino a coprire le verdure. Portiamo a bollore e lasciamo sul fuoco circa mezz'ora. Aggiungiamo le canocchie intere e facciamo bollire cinque minuti, aggiungiamo i gamberi e bolliamo altri cinque (solo cinque vedraaaiii), aggiungiamo i molluschi, spegnamo il fuoco e aggiungiamo la panna.
Mescoliamo, assaggiamo, regoliamo di sale e pepe qb e mangiamo.


Crema di patate e porri


Ingredienti per due porzioni
400 gr di porri (due medi)
800 gr di patate (circa 6)
600 ml d'acqua
4 cucchiai di parmigiano
un goccio di panna
paprika dolce
pepe
sale qb

Prendete due porri, lavateli, tagliate a fettine la parte bianca e mettetela a soffriggere in un filo d'olio. Prendere le patate, sbucciatele (e non buttate la buccia! ci si possono fare delle chips sensazionali) e tagliatele a cubetti. Mettete da parte le patate e prendete la parte verde del porro, tagliatela a pezzi e mettetela da parte. Ora prendete le patate, mettetele al posto dei porri, poi scambiateli, poi prendete la buccia e mettetela al posto delle patate. Muhahaha. Ok. La smetto.
Andate alla pentola del soffritto, aggiungete le patate (quelle sbucciate a cubetti), i pezzi verdi di porro, coprite a filo con acqua, aggiungete un po' di sale e fate sobbollire piano fino a che si spappolerà tutto (circa 20 min).
Frullate (e qui il minipimer è un must) aggiungete il parmigiano, un goccio di panna, pepe e paprika dolce (se trovate quella affumicata è fenomenale).
Volendo, potete aggiungere dei crostini di pane. Fate dei cubetti (vanno bene anche gli avanzi un po' possi) conditeli con olio e sale e passateli in padella o in forno. Stessa cosa potete fare con le bucce di patata che avete tenuto da parte (patate bio, mi raccomando). Sperando le abbiate già lavate da intere, sennò vi voglio vedere a levare la terra dalle striscioline...
Ungetele per bene con l'olio e sbattetele in forno, si fa per dire, a 200° finchè non saranno belle croccanti. Aggiungete sale solo prima di mangiarle (regola che vale per tutti i fritti, se non li volete un po' mosci).
Buon passato a tutti (per il futuro ci pensiamo).