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giovedì 26 luglio 2012

Gnocchetti di castagne all'aringa affumicata


Ingredienti per due persone:
180 gr di farina castagne
1 patata grossa
100 gr di aringhe (due filetti)
un pizzico di sale
olio extravergine
mezzo scalogno o cipolla rossa

Ho scoperto l'aringa affumicata. E mi chiedo come ho fatto a vivere senza finora. Me ne sono innamorata e adesso, conoscendomi, mangerò filetti di aringhe affumicate ogni giorno fino a quando non ne diventerò allergica. Poi finalmente me ne scorderò e passerò ad altro.
Ad essere onesta in realtà le aringhe le scoprii per la prima volta tempo fa, ma erano quelle intere sottovuoto. Secche come uno stoccafisso, con l'unica differenza che almeno non andavano ammollate per sei mesi. Che non vi dico quella volta che lo feci, lo stoccafisso. Lo tenni in acqua come da istruzioni per tipo 5/6 giorni cambiando l'acqua 2 volte al giorno, peggio che ad un pesce rosso vivo, e non intendo per la tonalità, ma alla fine anche dopo infinite cure e diverse ore di cottura, rimase duro come un comodino. Poi da qualche parte lessi che avrei dovuto picchiarlo con un martello per ammorbidirlo, ma io non ce la feci. Io sono contro la violenza. 
O perlomeno in senso generico, perchè ogni tanto del male a qualcuno glielo farei pure.
Tornando alle mie prime aringhe, quella volta erano talmente intere che ci trovai dentro pure tutto l'apparato riproduttivo con il bonus della sacca delle uova. Che capisco che magari ce l'hanno pure lasciata per farci un favore e per darci modo di poterla spacciare come bottarga tarocca, ma è stato più forte di me. Io tutte quei futuri pescetti lì, a pallini, e non nel senso dei pois, compressi insieme, avevo ribrezzo e dispiacere anche solo a toccarli. 
E so che suonerà strano sentirmelo dire dopo tutti i racconti splatter (Puppacena docet) sulla pulizia del pesce che vi ho fatto, ma anche a me ci sono cose alimentari che mi fanno elementarmente senso e che mi dispiace fare.
Io alla fine, ma anche all'inizio, sono una di quelle che se non ci fossero macellai e pescatori smetterebbe di mangiare carne e pesce. Io sono una di quelle che taglia la testa al coniglio morto raramente, nel senso che lo compro raramente intero, non nel senso che raramente la tolgo, e nemmeno nel senso che di solito è vivo, e ad occhi quasi chiusi. In pratica preferisco affettarmi un dito piuttosto che guardare coscientemente.
Io sono anche la stessa che la volta in cui il pesce da compagnia finì nel lavandino pieno di acqua insaponata per i piatti, pianse per giorni e giorni. E sono anche quella che rimase traumatizzata a vita dopo quella volta in cui da piccina raccolsi in giardino un merlo appena nato caduto dal nido e per tenerlo al caldo gli preparai ingenuamente un ricovero d'emergenza nella yogurtiera di mia mamma. Che poi scoprii, troppo tardi, che scaldava fino ai 50°.
Ma se nel caso del pesce rosso ammetto di essere stata piccola e stupida, per il merlo io sono certa la colpa sia stata del Piero. Oppure delle giovani marmotte. Perchè io sono sicura che se andassi a riguardarmi tutte le puntate di SuperQuark e a spulciarmi tutti i manuali, da qualche parte sicuramente troverei lo stronzo che consigliò, come primo soccorso, di mettere i cuccioli trovatelli in un posto caldo.

Tornando ai nostri filetti di aringa, dopo averli assaggiati ho pensato che il loro sapore sapido e affumicato ben si sarebbe sposato con quello dolciastro della farina di castagne. Così ho sperimentato questi gnocchetti, che poi sono quelli nella foto, anche se sembrano una salsiccia. 
Per chi non conoscesse questa farina, informo che è parecchio dolce e dopo un po' pure stucchevole. Indi per cui ottima per le diete, perchè dopo un po' non ce la si fa a finire il piatto. 
Personalmente ho comunque preferito non mischiarla ad altro per sentire bene il sapore ma volendo potete fare metà e metà con della farina di frumento o con delle patate schiacciate, al posto che metterle sottoforma di crema.
Per fare i gnocchi vi basterà mischiare la farina con circa la metà del peso in acqua, fino ad ottenere un composto lavorabile, stenderli a salamino, tagliarli a tocchetti e cuocerli in acqua bollente leggermente salata per circa 5 minuti da quando salgono a galla.
Per la crema di patate invece tagliate le carote a tocchetti. Muahahah ci siete cascati? E mettetele in un pentolino coperte a filo con l'acqua (io ho lasciato anche la buccia perchè avevo ancora le novelle che ce l'hanno sottilissima) e cuocetele per circa un quarto d'ora fin quando saranno morbide. Poi frullatele con il minipimer e regolate di sale e un filo d'olio.
Assemblate poi il piatto condendo gli gnocchi con l'aringa tagliata a tocchetti e qualche anello di scalogno crudo. 
Cercate di programmare questo piatto per un giorno in cui non avete appuntamenti, perchè sia le aringhe che la cipolla cruda a volte si ripresentano e rimangono insieme a voi per un po'. Ma solo a volte. Forse.

Anche con questa ricetta salata partecipo al contest di Barbara Get an AID in the KITCHEN, second edition

mercoledì 30 maggio 2012

Irish potato bread


Ingredienti:
500 gr di patate
120 gr circa di farina 0
1 cucchiaino di sale
30 gr di burro


Chi è stato in Irlanda si ricorderà, oltre ai litri di Guinnes e alle Slieve League, il potato bread. Io me ne sono innamorata la prima volta che l'ho provato in una tipica colazione irish a base di salsicce, sanguinaccio, uova fritte, fagioli e pomodori grigliati (gulp) e dopo averne comprati chili e chili da Marks&Spencer, averlo finito e non essere riuscita a trovare niente di simile qui, mi sono ingegnata per riprodurlo. In realtà non è niente di trascendentale anzi, in pratica è un nostro gnocco schiacciato e cotto in padella con la forma di una piadina (d'altronde noi qui abbiamo i maiali e loro le patate, che ci possiamo fare). 
E' ottimo mangiato con la carne (magari non alle 6.30 del mattino), con le uova, con i salumi e formaggi ma personalmente lo adoro con qualunque cosa  si possa trovare nel frigo, freezer, cantina o dispensa.
E poi è semplicissimo e veloce.
Per preparalo lessate le patate con la buccia in abbondante acqua con un pizzico di sale e un cucchiaio di aceto per mantenerne la compattezza.
Quando saranno cotte e tiepide sbucciatele e passatele con lo schiacciapatate. Aggiungete il burro, il sale, e tanta farina necessaria ad ottenere un impasto lavorabile. Stendete l'impasto a circa mezzo centimetro di altezza su una spianatoia ben infarinata. Tagliatelo a quadrati, cerchi, triangoli isosceli, scaleni ma anche equilateri,  ottagoni, rombi,  ottusangoli, rettangoli e cuoceteli qualche minuto per lato in una padella antiaderente bella calda senza aggiungere assolutamente nessun tipo di grasso. Servite caldi. Se, e dico SE, ve ne avanzano, conservateli pure in frigo avvolti nella pellicola o nell'alluminio e riscaldateli in padella prima di mangiarli, proprio come si fa con le piadine. 

giovedì 9 febbraio 2012

Crema di patate e porri


Ingredienti per due porzioni
400 gr di porri (due medi)
800 gr di patate (circa 6)
600 ml d'acqua
4 cucchiai di parmigiano
un goccio di panna
paprika dolce
pepe
sale qb

Prendete due porri, lavateli, tagliate a fettine la parte bianca e mettetela a soffriggere in un filo d'olio. Prendere le patate, sbucciatele (e non buttate la buccia! ci si possono fare delle chips sensazionali) e tagliatele a cubetti. Mettete da parte le patate e prendete la parte verde del porro, tagliatela a pezzi e mettetela da parte. Ora prendete le patate, mettetele al posto dei porri, poi scambiateli, poi prendete la buccia e mettetela al posto delle patate. Muhahaha. Ok. La smetto.
Andate alla pentola del soffritto, aggiungete le patate (quelle sbucciate a cubetti), i pezzi verdi di porro, coprite a filo con acqua, aggiungete un po' di sale e fate sobbollire piano fino a che si spappolerà tutto (circa 20 min).
Frullate (e qui il minipimer è un must) aggiungete il parmigiano, un goccio di panna, pepe e paprika dolce (se trovate quella affumicata è fenomenale).
Volendo, potete aggiungere dei crostini di pane. Fate dei cubetti (vanno bene anche gli avanzi un po' possi) conditeli con olio e sale e passateli in padella o in forno. Stessa cosa potete fare con le bucce di patata che avete tenuto da parte (patate bio, mi raccomando). Sperando le abbiate già lavate da intere, sennò vi voglio vedere a levare la terra dalle striscioline...
Ungetele per bene con l'olio e sbattetele in forno, si fa per dire, a 200° finchè non saranno belle croccanti. Aggiungete sale solo prima di mangiarle (regola che vale per tutti i fritti, se non li volete un po' mosci).
Buon passato a tutti (per il futuro ci pensiamo).