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mercoledì 13 novembre 2013

Panini al vapore ripieni


Ingredienti per 6 panini:

140 g di farina integrale
60 g di semola
100 g circa di acqua tiepida
un cucchiaino di lievito di birra secco
un cucchiaino di malto
mezzo cucchiaino di sale
un cucchiaio d'olio extravergine
200 gr di carote
due cucchiai di pasta di sesamo
un cucchiaio di semi di sesamo
mezzo limone
6 cubetti di Sbrinz di circa 1,5 cm per lato ovvero un parallelepipedo di 9x1,5x1,5 cm ovvero un cubo di 4,5 cm per lato ovvero...


Lo street food nel mio immaginario è qualcosa di unto grasso e porcoso che si mangia mentre si cammina.
Ed è curioso pensare che sia diventata la moda del momento dopo anni di smaronamento di filosofia slow food nata in contrapposizione proprio ai fast food degli anni '80.
Ma d'altronde si sa, le mode sono altalenanti e tutto ciclicamente torna in auge.

E così come io sono appena andata in cantina a tirar fuori le Dr. Martens che usavo alle superiori, quelli che anni fa avevano una panineria che poi gli è toccato trasformare in ristorante, ora stanno facendo la corsa a vendere i locali per andarsi ad aprire un chiosco che tanto comunque toccherà smantellare tra qualche anno.
Che vita del cazzo.

Ma come si suol dire non tutto il male vien per nuocere. Quindi alla fine ben venga anche la riscoperta dello street food se fatto con prodotti di buona qualità e se serve a mantenere memoria delle ricette e usanze della tradizione magari riuscendo ad adattarle in base alle nuove consapevolezze del tipo che si ok che il fish&chips è buono ma magari il piombo dell'inchiostro della carta di giornale anche no.

E dato che io sono una persona di mentalità aperta quando ho visto il contest di Peperoni e Patate proprio sullo street food non ho esitato un momento.
E vorrei tanto dirvi che non ho saputo resistere perché non vedevo l'ora di mettere in moto la mia creatività, ma la realtà è che quando ho visto che mi avrebbero spedito a casa 1.5 kg tra Sbrinz e Gruyere non ho capito più niente.

Quindi insomma in pratica con la scusa di dover testare i formaggi prima puri poi declinati in varie ricette, intanto mi sono abbuffata e poi ho pensato alla ricetta.
Ed avrei tanto voluto far qualcosa di tradizione locale ma io abito vicino a Milano e qui di locale ormai non c'è proprio più una mazza e difatti il nostro street food è esclusivamente importato.

Come primo tentativo ho pensato ad una tempura di Sbrinz e frutta di stagione. 
Così ho preparato una pastella leggera di farina e birra aggiungendo un pochino di cacao amaro all'impasto e poi ho fritto piccoli parallelepipedi di formaggio impastellati alternati a fette di mela verde e uva.

E meno male che ho fatto una prova con pochi pezzi perché il risultato è stato merda.
Troppo grasso, troppo unto, troppa roba colante che bruciava sul fondo della padella, troppi sensi di colpa, troppo tutto.

E anche se in effetti qualcuno mi ha fatto notare che non ci sarebbe stato bisogno di provare a friggere del formaggio per capire che il risultato sarebbe stato un po' grasso al palato, attribuisco il fallimento esclusivamente al fatto di aver utilizzato troppo poco olio in padella (ora però almeno sappiamo che 2 dita di olio non possono esattamente considerarsi olio profondo..).

In ogni caso non ho ritentato l'esperimento perché ho pensato che sarebbe stato vergognoso presentare sul blog una ricetta di formaggio fritto dopo essermi dilungata così tanto sui benefici della dieta mediterranea.
E quindi al secondo tentativo ho cercato di far qualcosa di più leggero e sano.

E il formaggio è così finito in dei paninetti cotti al vapore -che non è che siano più leggeri di quelli al forno ma semplicemente non fanno la crosta- insieme a delle carote e a della pasta di sesamo che con il suo amarognolo bilancia bene la dolcezza della verdura e la sapidità dello Sbrinz.
Minchia quanto sono professional.

PS ovviamente non mi sono impegnata troppo nella foto che sennò altrimenti sarei risultata troppo brava e non mi avrebbero preso in considerazione per il corso di fotografia in palio. 

Per questi panini fate sciogliere in un po' d'acqua tiepida addolcita con malto il lievito secco, come da istruzioni sul vasetto. Mischiatelo poi con le farina, il sale e l'olio.
Impastate per bene fino ad ottenere una palla liscia e fate lievitare in luogo tiepido per circa due ore fino a raddoppio del volume.
Lessate le carote tagliate a tocchetti in una pentola con poca acqua e un pizzico di sale.
Passatele con lo schiacciapatate che si chiama così ma si può usare lo stesso.
Mischiate la pasta di sesamo con un cucchiaino di succo di limone e un pizzico di sale.
Prendete l'impasto, dividetelo in sei parti e stendete ogni parte a forma di cerchio ad uno spessore di circa 3-4 mm.
Distribuite un velo di pasta di sesamo fino ad un cm dal bordo, uno strato di purè di carote e piazzateci al centro il cubetto di formaggio.
Chiudete a sacchetto, rigirate la chiusura verso il basso e mettete a lievitare per un'altra mezz'ora.
Portate a bollore l'acqua della vaporiera con la buccia del limone.
Foderate il cestello con la carta da forno, adagiateci i panini, bagnateli leggermente sopra e cospargeteli coi semi di sesamo.
Cuocete per 20 minuti e mangiateli ancora caldi ma non troppo.

Con questa ricetta partecipo al contest Swiss Cheese Parade dei Formaggi dalla Svizzera.




mercoledì 30 maggio 2012

Irish potato bread


Ingredienti:
500 gr di patate
120 gr circa di farina 0
1 cucchiaino di sale
30 gr di burro


Chi è stato in Irlanda si ricorderà, oltre ai litri di Guinnes e alle Slieve League, il potato bread. Io me ne sono innamorata la prima volta che l'ho provato in una tipica colazione irish a base di salsicce, sanguinaccio, uova fritte, fagioli e pomodori grigliati (gulp) e dopo averne comprati chili e chili da Marks&Spencer, averlo finito e non essere riuscita a trovare niente di simile qui, mi sono ingegnata per riprodurlo. In realtà non è niente di trascendentale anzi, in pratica è un nostro gnocco schiacciato e cotto in padella con la forma di una piadina (d'altronde noi qui abbiamo i maiali e loro le patate, che ci possiamo fare). 
E' ottimo mangiato con la carne (magari non alle 6.30 del mattino), con le uova, con i salumi e formaggi ma personalmente lo adoro con qualunque cosa  si possa trovare nel frigo, freezer, cantina o dispensa.
E poi è semplicissimo e veloce.
Per preparalo lessate le patate con la buccia in abbondante acqua con un pizzico di sale e un cucchiaio di aceto per mantenerne la compattezza.
Quando saranno cotte e tiepide sbucciatele e passatele con lo schiacciapatate. Aggiungete il burro, il sale, e tanta farina necessaria ad ottenere un impasto lavorabile. Stendete l'impasto a circa mezzo centimetro di altezza su una spianatoia ben infarinata. Tagliatelo a quadrati, cerchi, triangoli isosceli, scaleni ma anche equilateri,  ottagoni, rombi,  ottusangoli, rettangoli e cuoceteli qualche minuto per lato in una padella antiaderente bella calda senza aggiungere assolutamente nessun tipo di grasso. Servite caldi. Se, e dico SE, ve ne avanzano, conservateli pure in frigo avvolti nella pellicola o nell'alluminio e riscaldateli in padella prima di mangiarli, proprio come si fa con le piadine. 

mercoledì 21 marzo 2012

Brezel


Ingredienti per 8 brezel:
600 gr di farina 0
200 gr di farina integrale
300 ml di latte
250 ml di acqua
5 cucchiai d'olio
un cucchiaio di sale fine
un tuorlo per spennellare
sale grosso

Carlo, Carlo, vorrei ti chiamassi Carlo...
Oddio, stamattina ho sentito questa canzone alla radio e mi è entrata nel cervello. Ormai oggi è andato, lo so. Continuerò a cantarla in loop senza riuscire a smettere. Sopprimetemi.
Ma poi, perchè proprio Carlo e non, chessò, Brunantoniomariaconcetta?
Non ci sarebbe stato bene? Brunantoniomariaconcetta, vorrei ti chiamassi Brunantoniomariaconcetta...Ma invece no, pazienza.
I brezel o brezeln o prezeln o brelzn o comediavolovolete sono un pane tipico tedesco. La base è sempre la solita inflazionata pasta da pizza, con qualche aggiunta chimica.
Mi sono documentata e ho trovato diverse ricette nel web, Carlocarlovorreitichiamassicarlo, ma nelle più gettonate i brezel prima di essere cotti vengono immersi in una soluzione di acqua e soda caustica che, non so voi, ma io al massimo la userei per sturare il lavandino (ma li immergeranno appunto per farli diventare digestivi tipo il brioschi?).
Ovviamente ho evitato questo passaggio ed ho optato per cuocerli normalmente come una pagnotta.
Ok, magari non avranno esattamente lo stesso sapore degli originali, ma almeno non mi sento paragonata ad uno scarico.
Carlocarlovorreitichiamassicarlo.
Iniziamo a preparare l'impasto: riattivate il lievito di birra se lo usate secco come faccio io, mescolatelo con la farina, aggiungete l'acqua, il latte, il sale, l'olio e impastate fino ad avere un composto molliccio. Fate lievitare per un paio d'ore, reimpastate e di nuovo e mettete a lievitare per un'oretta. Ora staccate dei pezzettini d'impasto, allungateli con le mani fino a circa 60 cm tipo a fare un filoncino per i gnocchi, incrociate le estremità ed appiccicatele ai bordi.
Fate bollire una pentola d'acqua con 3 cucchiai di bicarbonato e cuoceteci per una decina di secondi un brezel alla volta. E' facile, si rassoda, torna a galla da solo e si tira su bene con un mestolo forato.
CarloCarlovorreitichiamassiCarlo. Adagiateli su di una teglia con carta da forno, spennellate con il tuorlo d'uovo sbattuto, cospargete di sale grosso (io ho usato quello affumicato) e cuocete in forno caldo a 180° per circa 20 minuti fino a doratura.
CarloCarlovorreitichiamassiCarlo.