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venerdì 3 maggio 2013

Un ingrediente per due: la soppressata Calabrese


Lo ammetto, culinariamente e bloggalmente parlando, mi sto impigrendo.
E vorrei potervi dire che si tratta della primavera, del fatto che praticamente non sto cucinando e che il massimo dell'estrosità in questo periodo consiste nello scegliere il formato di pasta da cuocere (che sia chiaro, non è affatto una decisione semplice), del fatto che il mio flusso mentale si è inceppato e faccio fatica a metter giù anche solo una frase di senso compiuto, che attualmente ho esaurito le riserve di stronzate e anche solo scrivere un commento mi pesa manco dovessi parafrasare la divina commedia.
Ma invece no. 
La realtà è che ho scoperto Candy Crush.
Anzi, potete perfavore mandarmi delle vite e spiegarmi come minchia si supera il livello 65?
Ecco, si dice sempre che il primo passo per superare un problema sia ammetterlo.
E io ammetto di aver sviluppato una dipendenza.
Quindi ora teoricamente dovrei passare al 66.
Vado a provare.
Addio.
Ma prima non posso esimermi dal pubblicare la scheda di questo mese (Sere, grazie per questa rubrica, senza di essa non riuscirei a mantenere manco la media di un post ogni quattro settimane).
E mi scuso se stavolta siamo in ritardo. Tremendo ritardo. 
Per colpa mia.
E no, stavolta il gioco d'azzardo non c'entra. 
Avevo solo qualche problema di cuore da risolvere.
E non intendo fisico. 
Perchè uff, diciamocelo fuori dai denti e dalle parentesi, le relazioni amorose a volte sono più stancanti del fare la foodblogger a tempo perso.

PS Comunque sono appena passata al livello 67 e mi sento già meglio. Questa sì che è vita!


"La soppressata è un insaccato tradizionale calabrese che nelle zone rurali viene ancora preparato in casa secondo ricette tramandate da generazioni.
Gli ingredienti principali, che cambiano leggermente da zona a zona, sono la carne di maiale, la salsa di peperoni rossi che varia dal dolce al piccante e che gli fornisce anche il tipico colore, il sale e talvolta pepe e finocchietto.

Fino a non molti anni fa questo salume era preparato in casa interamente a ciclo chiuso: il maiale veniva cresciuto e allevato all'aperto con gli scarti della cucina e dei campi e i peperoni venivano coltivati nell'orto. 
Attualmente, causa l'abbassamento del costo della carne in commercio e il cambiamento delle abitudini alimentari verso stili di vita più sani con una conseguente riduzione del consumo quotidiano di carne e salumi, sono poche le famiglie che allevano ancora le bestie (dato che un maiale fornisce circa 150/200 kg di carne), mentre la maggior parte compra ormai direttamente solo la carne necessaria.

La soppressata tradizionalmente viene preparata in Gennaio, quando le temperature sono più basse e il tempo è più favorevole alla stagionatura (tendenzialmente asciutto e senza mosche).
La ricetta della zona del Lametino prevede di mescolare un misto di carne magra di diversi tagli tritata grossolanamente con carne grassa nella percentuale del 12-15%.
Viene aggiunta poi la salsa di peperoni e il sale nella proporzione di 20 gr per ogni kg di carne per garantirne la conservabilità.
L'impasto viene poi insaccato nel budello naturale o sintetico, ottenendo dei cilindri di circa 15/20 cm per 6 di diametro da circa 800 gr di peso (che si ridurrà di circa il 25 fino al 50% con la stagionatura) che verrà poi bucherellato in più punti in modo da facilitare l'essicazione.
La soppressata viene poi legata a mano, schiacciata in una struttura preparata con canne di fiume legate fra loro che la mantengono pressata (da qui il nome) ed affumicata con legno d'ulivo per almeno 10/15 giorni.
Viene poi lasciata stagionare appesa per circa 3-4 mesi (ma si può consumare già dopo circa 30 giorni) durante i quali andrà girata periodicamente.
La stagionatura può arrivare anche a sei mesi, ma se la soppressata non viene consumata immediatamente, appena matura, può essere conservata fino a due anni in diversi modi: in vaso immersa in olio di oliva o nello strutto oppure sottovuoto." 


E ora qui di seguito la mia ricetta e qui invece quella di Serena:

Plum cake salato
Ingredienti per uno stampo da 1,5 lt:

300 gr di farina 0
160 gr di caprino fresco
3 uova intere
qualche rametto di timo fresco
due cucchiaini di paprika affumicata
100 gr di soppressata tagliata a cubetti
una manciata di olive snocciolate
un cucchiaino di origano
un cucchiaino di curry
200 gr di yogurt bianco intero
150 gr di olio extravergine
mezza bustina abbondante di lievito chimico (attenzione, avete mai notato che la bustina intera è per 500 gr di farina??)

Mescolate tutti gli ingredienti e cuocete in forno statico a 180° per circa un'ora (fate la prova stecchino).

Eccovela, la ricetta col procedimento più idiota di sempre.


giovedì 1 marzo 2012

Plum cake all'arancia e cannella

Ingredienti per uno stampo da 1,5 lt
250 gr di farina
200 gr di zucchero
250 gr di burro
4 uova
due arance (se avete quelle rosse ancora meglio, per una questione cromatica)
due cucchiaini di cannella
mezza bustina di lievito
sale qb

Questa ricetta è un po' come il nero: va bene con tutto.
La partenza è una classica quatre quarts: 1/4 farina, 1/4 zucchero, 1/4 burro 1/4 uova, ma in versione taroccata (ovvero con un po' meno zucchero dato che non mi piacciono i dolci troppo dolci) e a cui poi potete aggiungerci davvero di tutto: arancia, limone, fragola, lampone, kiwi, banana, caffè (così intanto saltate anche la corda).
Ma torniamo a noi. Prendete le uova, apritele, dividete i tuorli dagli albumi, montate questi ultimi a neve e metteteli da parte (io la faccio come prima cosa per evitare di lavare due volte la ciotola dell'impastatrice, ma quanto sono astuta??).
Prendete ora la vostra ciotola bella sporca e sbatteteci i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso.
Aggiungete la buccia grattugiata delle due arance (biologiche, che se sono trattate poi diventate fosforescenti), il loro succo, la cannella, il sale, la farina setacciata col lievito e il burro fuso in precedenza e lasciato raffreddare. Ah, non ve l'avevo detto? Va beh mentre aspettate che torna a temperatura ambiente scrivetemi un commento adulatorio.
Accendete il forno a 160° e mentre si scalda (stavolta son stata brava, visto?) aggiungete gli albumi montati, mescolate bene il composto, imburrate e infarinate lo stampo, versateci l'impasto ed infornate per circa 45 minuti. Prima di sfornare definitivamente verificate SEMPRE che lo stuzzicadenti di fiducia esca asciutto (infilato al centro eh, che sennò non vale).