Visualizzazione post con etichetta Uova. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Uova. Mostra tutti i post

venerdì 25 gennaio 2013

I pici alla Luganega


Ingredienti per 4 persone:
250 gr di macinato di maiale
150 gr di grana padano grattugiato
un paio di cucchiai di vino bianco
qualche cucchiaio di brodo di carne (si può omettere)

200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale

La sfida di questo mese è stata tosta.
Non tanto per la pasta in sé, tanto che fosse un smaronamento già lo sapevamo tutti, come ogni pasta fatta in casa d'altronde.
Tanto è vero che quando ad Antonio chiesero: "Ok ti assumiamo. Preferisci fare i fusilli uno ad uno o i saccottini?"
Lui rispose: "No vi prego, la pasta no! Piuttosto parlo coi polli!".
E poi è finito a fare gli abbracci.
E sì, so che sono monotona e ogni tanto sta storia la tiro fuori, ma non posso farne a meno, è un'immagine che ha sempre il potere di risollevarmi il morale.
Dicevamo, che non è stata tosta per la preparazione in sé, quanto per il condimento.
Perchè diciamocelo, è facile (e qui mi verrebbe da citare un aforisma popolare che tratta di sederi degli altri, ma mi tratterrò) parlare di km 0 quando si abita vicino alla campagna in una terra meravigliosa (gnegnegne). Ma per quelli che abitano in città il cui unico km 0 è il super sotto casa come la mettiamo?!
Ma questo tanto non è il mio caso.
Facevo solo un po' di polemica gratuita.
Infatti io, nonostante abiti in una zona che fino a pochi anni fa era semi-periferica con ancora un po' di verde intorno ma che ormai là dove c'eeeera l'eeerbaaa ooora c'eeeè uuuun Auchaaaaaannnn, ho un pezzo di giardino nel quale abbiamo un piccolo orto e tre polli da compagnia.
Mi mancherebbe solo il mulino, giusto per tornare sul discorso di prima.
Anzi, per esser precisi, si tratta di tre galline femmine, chiamate amorevolmente da tutti "Le Ragazze".
E non chiedetemi come faccia a gestire tutto questo oltre ad avere un lavoro di 8 ore che mi tiene fuori casa 11, perché infatti semplicemente io non faccio una mazza; se ne occupa qualcun altro.
Altrimenti mi chiamerei Sarah Jessica Parker e avrei fatto un film.
Tornando alle ragazze, quelle che stanno in giardino, avere una gallina da compagnia in città è simpatico quanto avere un cane.
Con la differenza che non abbaia ma in compenso canta, è meno affettuosa, ti fa meno compagnia, è più autonoma, ti fa le uova, non ti porta il giornale e menchemeno le ciabatte ma in compenso scagazza uguale a un San Bernardo, se non di più. 
Anzi, in effetti ora che ci penso, a parte le uova, avere una gallina è una gran ciulata.
No dai scherzo, è bello sentirle cantare alle 5 del mattino.
E quindi insomma, questo per me è il mio km 0.
Solo che cazzarola, Patty, l'unica volta che ero bella pronta per fare una magnifica pasta all'uovo cosa mi tiri fuori tu??? La pasta di semola.
Eh ma allora ditelo.
Comunque l'uovo, anche se non potevo piazzarlo nell'impasto, ho deciso che in ogni caso avrebbe dovuto essere un punto fermo della mia ricetta semplice e contadina, perché d'altronde in passato chi non aveva almeno un cinque sei sette otto centordici galline nell'aia insieme al cane da menare?
Però mi mancava qualcosa di altro da abbinarci.
E che cos'è che abbiamo qui in Brianza oltre che alle fabbrichette, la fantomatica pecora e l'onnipresente casseoula?
La luganega.
Che non è quella porcheria sottile e lunga che vi rifilano al supermercato.
E no. Perché qui, nella brianzachelavora, non ci accontentiamo mica della semplice carne di suino. 
Eh no, noi, fin dai tempi antichi, ci aggiungevamo anche un sacco di grana padano e del vino bianco e del brodo di carne.
Che non ho ancora capito se servisse a renderla più pregiata o solo a far volume. 
Sta di fatto che il risultato è un qualcosa di delizioso, di cremoso, di saporito, che si scioglie in bocca.
E si dice che il modo migliore per gustare questa prelibatezza sia mangiarla cruda sul pane caldo. 
E si, so che la carne cruda di maiale dicono vada evitata per via della tenia, però dai se me lo dice un macellaio mi fido. 
Oddio. Mi fido???!
Beh ormai è tardi. Ormai è tardi!! Non si torna, comunque sia! e quanta nostalgia uh uh.
Eppoi comunque prendere il verme solitario c'ha sempre i suoi vantaggi: ci pensate a quanto potrò mangiare senza assimilare niente??
E quindi insomma, da qui alla carbonara sbagliata der norde il passo è stato breve.
Quindi ho impastato i miei pici seguendo rigorosamente la ricetta della PattyPat e poi ho fatto le mie polpettine di luganega.
Che, attenzione, non sarà quella del marchio depositato ma a me pare uguale (ma shhhh, ditelo a bassa voce).
Per i pici vi copio paro paro il procedimento della Patty, che è inutile far fatica in due:
"Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo.
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.
Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno." 
Per le polpettine invece mischiate la carne tritata con grana, brodo di carne, un goccio di vino, sale e una spolverata di pepe.
Amalgamate bene e formate delle palline grosse come nocciole giganti (?!).
Scaldate una padella antiaderente, versateci un filo d'olio e rosolatele velocemente a fuoco alto in modo da farle rimanere rosate all'interno.
Sbattete 2 tuorli in una ciotola capiente, versateci la pasta bollente appena scolata, aggiungete le polpettine e mischiate il tutto.
Servite con abbondante pepe.

Con questa ricetta partecipo all'MTC di gennaio.


mercoledì 6 giugno 2012

Zucchini pancake e home-made mayo al curry


Ingredienti per circa 10 pancake:
2 zucchine medie
3 uova + 2 albumi
100 gr circa di farina integrale
qualche fogliolina di menta
un pizzico di sale
mezzo cucchiaino di lievito

Per la mayo al curry:
2 tuorli
200 ml di olio di semi di girasole
il succo di mezzo limone
mezzo cucchiaio d'aceto bianco
un cucchiaino di senape (facoltativa)
un pizzico di sale
3 cucchiai di yogurt
mezzo cucchiaino di curry (io ho usato il masala per verdure Altromercato)

Sono commossa. Mi è riuscita la maionese. Nel momento in cui si è addensata mi è quasi scesa una lacrimuccia.
La prima volta che ci ho provato è venuta perfetta in 5 secondi; la solita  fortuna del principiante. Poi ci ho riprovato. E riprovato. E riprovato ancora. Ma niente. Impazziva, era troppo liquida, troppo grumosa. Uno schifo.
Primo round Maionese - SaleQuBi: 3-0.
Ma dato che quando voglio so esser testarda più di un mulo (ehm, anche quando non voglio in realtà..), mi sono spulciata libri di ricette, pagine web, blog, forum, yahoo answer (eh si, purtroppo a volte ci cado pure io) per carpirne i più reconditi segreti. Scoprendo che poi invece sarebbe bastato andare direttamente sulla pagina di wikipedia...
Quello che ho assimilato e rielaborato è che alla fine una maionese stabile (che altro non è che un emulsione) necessita che tutti gli ingredienti siano alla stessa temperatura e che ci sia una componente acida che ne favorisca il montaggio (anche se non è il meccano). Il tuorlo, ricco di lecitina che è un emulsionante naturale, ovviamente dev'esser freschissimo dato che va consumato crudo. A tal proposito sulla pastorizzazione casalinga invece non ho ancora trovato nulla che mi soddisfi. Alcuni parlano di scaldare l'olio a 70° (temperatura di pastorizzazione delle uova) prima di aggiungerlo ai tuorli, ma in ogni caso un uovo a temperatura ambiente a contatto con olio caldo ne abbatterà inevitabilmente la temperatura non garantendo, secondo me, la corretta cottura. Per cui su questo punto mi devo ancora documentare meglio.
Insomma alla fine il mio consiglio per ora è di usare uova più fresche possibili, consumare subito la maionese e pulire  bene il guscio prima di aprirle cercando di stare attenti a farlo sfregare il meno possibile con il contenuto (dato che al massimo se ci fosse la salmonella sarebbe fuori dal guscio e non dentro). Per tale scopo potrebbe essere utile utilizzare un separatuorlo, oppure rompere le uova intere in una ciotola e tirar su solo il giallo con le mani tenendo le dita come le pinze di quei giochini dove inserisci il gettone e  devi prendere i pupazzo (con più probabilità di riuscita di vincita col tuorlo, ovviamente).
Ehm. Credo di aver fatto una prefazione un po' lunga e come al solito mi son persa via. Scusate.
Tornando alla nostra ricetta. Avete il frullatore ad immersione? Bene. Prendetelo. Già che ci siete prendete anche il relativo bicchiere alto e stretto (o se non ce l'avete vanno benissimo una tazza o un vasetto della forma e dimensione simile).
Metteteci due tuorli, un pizzico di sale, il succo di mezzo limone, mezzo cucchiaino di senape e 200 ml di olio di girasole. Sìsìsì lo so, vi hanno sempre detto di unire l'olio a filo ma è necessario solo se preparate la maionese con la frusta a mano, se usate il frullatore invece potete metter tutto insieme da subito.
Infilate il minipimer fino in fondo, accendete al massimo e state ferme qualche secondo. Vedrete immediatamente addensarsi la maionese. Alzate poi il frullino piano piano ed emulsionate tutto. La salsa è fatta. Ci avreste mai creduto???
Ora a piacere aggiungeteci due o tre cucchiai di yogurt bianco e il curry.
Ecco, ora fermatevi un momento e chiudete gli occhi in religioso silenzio: state per assaggiare una delle cose più buone del mondo.
SaleQuBi - Maionese: 3-3 palla al centro.
Per i pancake grattugiate le zucchine con una grattugia a trama larga. Se dovete prepararli immediatamente andate avanti con il procedimento, se invece avete necessità di preparare l'impasto in anticipo dovrete eliminare un po' d'acqua dalle zucchine, che altrimenti stando lì insieme al resto la rilasceranno nella pastella e verrà una roba disgustosa. In questo caso quindi prendete un colino o un colapasta, salate le zucchine grattugiate e lasciatele lì a scolare anche per una mezz'ora ricordandovi di strizzarle bene prima di aggiungerle al resto.
Mettete le zucchine in una ciotola, aggiungete tre uova più gli albumi avanzati dalla maionese, aggiungete un po' di sale, la menta spezzettata, il lievito e la farina. Dovrete ottenere un composto abbastanza denso e fluido che non vi vada dappertutto quando andrete a cuocerlo, per cui regolatevi di conseguenza con qualche cucchiaio in più o in meno di farina.
Scaldate una padella antiaderente senza aggiungere grassi e cuoceteci i pancake per circa 3/4 minuti per lato, versandone due cucchiai alla volta in dei simil cerchi (senza schiacciarli dato che si allargano da soli), e girandoli a doratura avvenuta. Ottimi sia caldi che freddi, come le frittate si conservano per qualche giorno in frigo.