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domenica 30 giugno 2013

Un ingrediente per due: il lampone


Più di un anno fa a quest'ora stavo scrivendo il post sulla pavlova.
Allora ero un anno più giovine, facevo delle foto col culo, scrivevo stronzate, facevo delle ricette banali ed ero seduta a scrivere al freddo e al gelo dato che eravamo in febbraio.
Ora, a distanza di un anno, è ancora tutto immutato. Faccio ancora delle foto un po' col culo, sono seduta a scrivere al freddo e al gelo, dico ancora stronzate e faccio ancora ricette banali.
Nella vita è bello avere dei punti fermi.
E' solo che quando ho avuto in mano questi lamponi così succosi, non mi è proprio venuto in mente niente di meglio da fare. A parte farli fuori direttamente dal cestino.
Anzi, a dir la verità mi era pure venuta una mezza idea di provare ad abbinarli a delle carne, tipo un filetto di maiale o dell'agnello e farci una salsa.
Ma poi non avevo voglia di mangiare carne e quindi ciupa.
E poi era da un po' che avevo voglia di provare l'abbinamento panna lamponi semi di anice visto qui dalla mia amica Sarah, che dice spesso un sacco di minchiate (love u ;-)) ma a volte anche un po' di cose interessanti, e così ne ho approfittato.
E dato che ultimamente sono nel trip della meringa, ho messo tutto insieme e ve l'ho proposto.
E i semi di anice in effetti danno quel nonsochè in più che ci sta proprio alla grande.

Ora però vi saluto che ho tanto sonno e tanto poi c'è la scheda che fa volume.
Che per altro vi consiglio di leggere attentamente perchè l'ha scritta Comandante Amigo ed è molto divertente.

"Il lampone, il cui nome scientifico è Rubus idaeus (come mi sento molto lo Zichichi Crozziano nello scrivere scientifico e pensare a “che cosa è la sciiienza…?”. Ma d’altronde se non fossi un poco squilibrato anche io come potrei preparare schede per queste due matte che osano poi metterle sopra i loro blog…?) appartiene alla Famiglia delle Rosaceae (come la rosa ), al Genere Rubus (come il rovo ) ed alla specie idaeus (come… il lampone europeo!).

Questa specie, che non è l’unica ad essere coltivata nel nostro paese, è invece l’unica che si trova spontanea. Si presenta come una pianta cespugliosa biennale, la cui sopravvivenza è data dal continuo rinnovo dei polloni che si ha a partire dalle radici. Le foglie sono caduche, i fiori sono portati su racemi e i frutti, che si generano dall’impollinazione dei fiori, sono un’aggregazione di drupeole e sono chiamati more (come la more delle more…) e hanno forma più o meno globosa.

La fioritura avviene tra maggio e giugno (a seconda delle zone climatiche e a seconda delle annate…) e la maturazione del frutto si ha conseguentemente da giugno, luglio a tutto agosto.

Il lampone europeo ha frutti di colore rossastro, ma esistono anche varietà con colorazioni più chiare, bianco-giallastre, il sapore può essere dall’acidulo al dolce a seconda della varietà e del grado di maturazione. Essi vengono utilizzati in svariate maniere, dal consumo fresco, alla trasformazione in marmellate, sciroppi e altro, all’utilizzo in cosmesi e medicina grazie alle proprietà diuretiche, diaforetihe e protettrici vaso-capillare.

Così finisce il mio racconto sul lampone. Non saprei proprio che altro dire… non ho piacevoli (?) storielle da raccontarvi o aneddoti su questo frutto e d’altronde il mio è sempre stato un pensiero molto essenziale, alla Ungaretti o alla Montale… poi se un giorno le nostre due bloggers torneranno ad utilizzare ingredienti che mi consentiranno di sviluppare un tema più descrittivo, alla Zola o alla Tolstoji, bè, allora, vi tedierò nuovamente con schede più dettagliate!"


Ecco qui di seguito la mia ricetta e qui quella della Serena:

Ingredienti per 12 pavlovine di circa 10/12 cm di diametro

250 gr di albumi
500 gr di zucchero
400 ml di panna
375 gr di lamponi
semi di anice

Montate gli albumi con lo zucchero fino ad ottenere un composto solido ma non troppo.
Buttate delle cucchiaiate di meringa su una teglia e cuocete a 120° ventilato per circa 3 ore, tenendo lo sportello leggermente aperto tipo con un cucchiaio infilato.
Montate la panna.
Assemblate le pavlove.