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giovedì 21 febbraio 2013

Boeri


Ingredienti per 15 boeri:
15 ciliege sotto spirito
300 gr di cioccolato fondente
100 gr di zucchero a velo
1 cucchiaio di malto di riso
1 punta di cucchiaino di agar agar

Vi ricordate le ciliege sotto spirito che abbiamo messo sotto spirito, appunto, a giugno scorso? Quelle che dovevamo usare per fare i boeri da regalare a Natale??
Che sì oh, lo so che siamo a Febbraio, ma io ho detto Natale generico, mica ho specificato di che anno.
E comunque credo che nessuno mi stesse aspettando con ansia. 
Anzi, in realtà dubito proprio che qualcuno abbia messo le ciliege sotto spirito.
Quindi ora, per rompere un po' le palle, andrò a ricontrollarmi i commenti sul vecchio post e manderò una mail a tutte quelle che hanno fatto le splendide dicendo che mi avrebbero seguito nell'impresa.
Paura eh??
Procedendo con i nostri boeri, a dir la verità non so nemmeno se si vede la foto, scura com'è. Io mi sto muovendo davanti allo schermo verso destra e verso sinistra e ogni tanto si vede e ogni tanto no.
Ma questa c'ho e questa vi beccate. 
Tanto, che non si trattasse della Monna Lisa l'avevamo capito.
Il boero è un cioccolatino semplice. E' una ciliegia che va prima avvolta nello zucchero e poi chiusa nel cioccolato.
Col passare dei giorni la ciliegia rilascerà l'alcool che scioglierà lo zucchero formando il liquore e il gioco è fatto.
La mia idea era quella di riprodurre la ricetta artigianale del milleefischia.
Quella che spiega di preparare il fondente portando lo zucchero allo stadio della piccola bolla per lavorarlo poi su un piano di marmo fino ad ottenere una massa densa e bianca.
Ecco, io a dir la verità ho fatto tutto per bene, ho controllato col termometro il caramello, l'ho versato sul piano ma poi non sono più riuscita a staccarlo. 
Mi è toccato aspettare che raffreddasse per poi leccarlo via fino a scioglimento.
Quindi mi è toccato passare alla maniere forti, ovvero mi sono rassegnata a fare una classica pasta di zucchero. 
Che poi proprio classicissima non è, perchè in realtà ho preferito sostituire glucosio e gelatina con malto e agar agar.
Per la pasta di zucchero scaldate in un pentolino un cucchiaino d'acqua con il malto e l'agar agar, senza far bollire. Mettete lo zucchero a velo nel mixer e versateci a filo lo sciroppo tiepido frullando fino ad ottenere una palla compatta (se necessario aggiungete qualche goccia d'acqua).
Lasciate nella pellicola per una mezz'ora.
Scolate poi le ciliege ed asciugatele per bene. Stendete la pasta di zucchero ed avvolgete ogni ciliegia in uno strato sottile. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente e tuffateci una ciliegia zuccherosa per volta.
Tiratele su con una forchettina ed appoggiatele su una gratella e quando il cioccolato si sarà solidificato girate i boeri per coprire i buchi sul sedere.
Aspettate un paio di settimane prima di gustare.
Ah, lo spirito avanzato non è tanto saporito da farci un liquore, ma può essere usato come bagna per torte dopo averlo allungato con acqua e zucchero.

lunedì 22 ottobre 2012

La torta umido


Ingredienti per una teglia da 26x20 cm:

200 gr di farina 00
100 gr di farina integrale
240 gr di yogurt bianco
240 gr d'olio di semi di girasole
180 gr di zucchero di canna
3 uova
80 gr di cereali soffiati a scelta (io quinoa, grano saraceno e avena)
100 gr di cioccolato fondente
3 pere
mezza bustina di lievito

No, non è un refuso di stampa.
Il nome è proprio questo, dato che questa torta è nata davvero da una serie di elementi salvati in extremis dal bidone dell'umido.
Perchè, come ben si sa, le cose più belle nascono sempre per caso.
Ma quelle più buone non lo so.
Tutto è iniziato quando tempo fa vidi la notizia sulle lampadine ad incandescenza, che da quest'anno sono fuori legge.
E il mio pensiero è andato subito a tutti quei poveri bambini che da ora non potranno più usare il dolce forno.
Che disgrazia.
Proprio adesso che avevo intenzione di tirar fuori il mio dalla cantina.
Che poi, già ai tempi con tutti i pezzi di ricambio in ordine c'aveva i suoi problemi, perchè cuocere una torta con due lampadine da 100 watt non è mica semplice. Figuriamoci poi con una a basso consumo.
E infatti spesso si finiva per aspettare enne ore o per mangiare delle crostatine crude.
Quando riuscivi a tirarle fuori. 
Perchè se per caso non si trattava di una crostatina ma di una tortina che gonfiava leggermente eri fottuto, dato che sia l'ingresso che l'uscita del forno erano alti tipo un centimetro.
Senza poi contare il fatto che per piazzare la teglia in posizione di cottura gli si dovevano infilare dietro le altre due delle tre in dotazione, per farla scivolare in avanti.
Solo che facendo tortine in serie, tutte le tegliette erano piene e ustionanti e infila che ti rinfila, si finiva come col gioco delle sedie. 
Quindi poi per togliere l'ultima sfigata che stava per bruciare, ci si doveva armare di spingitori alternativi tipo posate e coltelli e mestoli che immancabilmente si incastravano dentro.
Insomma un casino.
In effetti ora che ci penso forse è il caso di lasciarlo dov'è, quel dolce forno del cazzo.
Con quella dannata bambina sulla copertina del manuale, che a quattro anni decorava tortine con la siringa per dolci che manco Buddy Valastro.
Tornando a noi, seguendo il filo non logico dei miei pensieri, dal dolce forno alla torta di mars il passo è stato breve.
Perchè ve la ricordate, vero, la torta di mars e riso soffiato, trendissima negli anni '90?
Che tra l'altro credo sia stata pure una delle prime cose che io abbia cucinato.
Cucinato...in realtà bastava sciogliere pacchi e pacchi di Mars e mischiarci dei Rice Krispies.
Che porcheria.
Quindi insomma, alla fine del giro mi era venuta voglia di rifarla. Ma ovviamente non potevo affidarmi a quelle robacce industriali, quindi sono partita da zero.
Ho fatto la mou, ho sciolto il cioccolato, ci ho mischiato dei buoni cereali misti soffiati, ho spalmato nella teglia, ho fatto raffreddare ed ho assaggiato.
'Na merda. Durissima.
Ma ormai cosa potevo farne, se non riscioglierla completamente e riciclarla? 
Così ci ho aggiunto pure un po' di robe che stavano andando a male, giusto per non rischiare troppo. Tipo yogurt in scadenza, cereali aperti da tempo indefinito, pere volgenti al marrone...
E vi dirò, il risultato è stato superiore alle aspettative. Chi l'avrebbe mai detto.
E quindi ora ve lo ripropongo, in versione definitiva.

Mischiate lo zucchero, le uova, l'olio, lo yogurt con i cereali e lasciate riposare l'impasto una mezz'oretta (ma anche un'ora o due in frigorifero) in modo che questi ultimi si gonfino.
Aggiungete il cioccolato sciolto a bagnomaria, le pere tagliate a pezzettini, la farina e il lievito, versate in una teglia e cuocete in forno caldo a 180° per circa 30/40 minuti (facendo come sempre la prova stecchino).

lunedì 17 settembre 2012

Tenerina o...?!


Torta Tenerina

Ingredienti per una torta da 22/24 cm (a seconda di quanto la volete bassa o alta che poi è lo stesso):
200 gr di cioccolato fondente
100 gr burro
100 gr di zucchero
3 uova


La prima volta l'ho assaggiata sotto forma di tortino dal cuore morbido, che tempo fa andava un sacco di moda. 
Comodo e pratico. Lo prepari in monoporzioni, lo surgeli, quando vuoi lo ficchi in forno e lo cuoci per pochi minuti in modo da lasciare il cuore crudo. Morbido ma non cotto. Questo è il senso. 
Che non è mica che lo apri in due e cola per intervento divino.
Poi mi è passata davanti sotto forma di brownies. Un filo più asciutta, quadrata e con un po' di frutta secca.
Poi l'ho vista circolare in rete sotto il nome di Hermè. Che ci aggiunge un etto di burro e stringe lo stampo. 
Poi è transitata sotto il nome di Santin, che le ha solo cambiato il vezzeggiativo e l'ha chiamata Tenerella.
E infine l'ho assaggiata a casa di una Ferrarese ed ho scoperto finalmente chi era in realtà: la torta Tenerina.
Che ha proprio mille volti come il diavolo. Manca solo l'acqua santa.
Che volendo però qualche goccia ce la potete pure aggiungere.
E per provarvi che la Tenerina è davvero l'antenata di tutte le torte al cioccolato umidicce e poco cotte, ho provato a datare le singole ricette per risalire così alla più antica:
Tortino al cioccolato: Cameo cuor di Ciobar - 2005
Brownies: 1492
Hermè: 1961
Santin: 1966
Ferrara: primo insediamento fra il VII e l'VIII secolo
Tiè. A volte una data vale più di mille parole.

La mia versione, che avrei voluto chiamare Teneruccia (ma vi ho risparmiato la flessione), nasce da una lunga comparazione di ricette con più o meno burro, più o meno zucchero, più o meno farina, più o meno uova, più o meno latte, più o meno cotta, più o meno alta, più o meno stretta. 
Alla fine io ho scelto quella con meno tutto. Ovvero meno farina (anzi zero), meno uova, meno zucchero, meno burro (che oh, anche solo 100 grammi incidono sensibilmente sul mio didietro).
E il risultato è veramente veramente buono. Ancor più buono se lasciate riposare la torta per qualche ora al fresco e la spolverate di cacao amaro prima di servirla.
Il procedimento poi è davvero a prova di scemo. Solita massima resa per minimo sforzo.

Montate i tuorli con lo zucchero, fondete a bagnomaria il cioccolato insieme al burro, fatelo intiepidire ed aggiungetelo ai tuorli, montate gli albumi a neve ed aggiungeteli delicatamente al composto, versate l'impasto in una teglia rivestita con carta da forno e cuocete a 180° per 10/15 minuti. 

lunedì 18 giugno 2012

Frollini di riso, noci e cioccolato bianco


Ingredienti per circa 15 biscottoni:
250 gr di farina di riso
125 gr di burro morbido
150 gr di zucchero di canna
4 tuorli (o 2 uova intere)
un cucchiaino di lievito chimico
un pizzico di sale
50 gr di cioccolato bianco
50 gr di noci dell'amazzonia

A volte penso di essere perseguitata dalla sfiga. 
Oppure di essere l'ennesima riprova che la legge di Murphy effettivamente esiste. Del tipo: chi nasce tondo non può morire quadrato.
Anche se forse questa era di mia nonna. 
Comunque, l'intento stavolta era quello di fare dei cookies. Avete presente no? I biscottoni americani bassi e larghi? 
Ecco. La ricetta ce l'avevo. Bastava mischiare gli ingredienti, infilarli in forno e via. 
Per me, che ho il potere di trasformare qualunque biscotto in un frisbee, questa ricetta dovrebbe calzare a pennello.
Si fa una frolla morbida, si prende il porzionatore del gelato (idea geniale rubata da una puntata di Buddy, che farà pure delle robe immangiabili ma in alcune cose resta un genio), si sbatte così com'è sulla teglia, si infila in forno e si tirano fuori dei biscottoni perfetti alti tutti uguali.
Inizio la preparazione. Tiro fuori tutti gli ingredienti. E poi vedo lì sulla mensola, tra mille altre, la farina di riso. Che non ho mai usato se non miscelata in minima parte a quella di grano.
Oh toh. Quasi quasi ce la butto dentro.
Io e le mie idee del cazzo.
I biscotti che sono venuti fuori a dire il vero sono davvero buoni, fragranti fuori e morbidi dentro, ma la somiglianza coi cookies potete vederla dalla foto.
E' come paragonare un pinscher ad un pastore bergamasco. Il cane intendo, non l'uomo. Il bergamasco eh, non il pinscher.
Ora, io mi chiedo, ma è possibile che l'unico biscotto che avrebbe dovuto spiattellarsi è rimasto perfettamente identico a quando l'ho infornato?? Con anche tutte le crepe pre-ci-se! No dai. Non ci posso credere.
Provateci pure. E che lo spiattellamento sia con voi.
E l'idiozia con me.
Andate in pace. Amen.
Per questi biscotti mischiate tutti gli ingredienti, compresi noci e cioccolato spezzettati a mano. Intendo il cioccolato a mano, per le noci usate mortaio a meno che non siate uno dei fantastici 5.
Formate i biscotti come più vi piace, ma teneteli alti tra gli uno e due centimetri. Cuocete a 180° per circa 10/12 minuti fino a doratura.

Ne approfitto per farvi notare, se per caso non ve ne foste ancora accorti, che finalmente anche io ho un banner e un logo, partoriti dopo una lunga gestanza. Si dice gestanza? O gestazione? O gestamento?
Naturalmente la mia mente malata non poteva non partorire qualcosa di non serio. E in questo caso non-non non si annullano come meno-meno in matematica. Chiaro?
Inoltre ormai erano diversi mesi che questo blog era immutato. E dato che io mi stufo spesso e ho sempre bisogno di nuovi stimoli, con la stessa frequenza con cui giro i miei mobili in casa ho deciso che rivoluzionerò il mio blog. 
Stay tuned.
Ma quanto mi piace questa espressione? Sarà il mio trend 2012.

venerdì 8 giugno 2012

Chokladbollar


Ingredienti per circa 15 palle:
100 gr di fiocchi d'avena
50 gr di burro morbido
50 gr di zucchero di canna
3 cucchiai di cacao amaro
3 cucchiai di caffè espresso
un pizzico di sale
una manciata di cocco

Dello scambio alla pari con gli svedesi fatto ormai mille anni or sono mi son rimaste in mente principalmente due cose: vacker troja, che significa "che bel maglione" e le palle. Alimentariamente parlando, maiali! 
Infatti le cose più buone che ho provato in Svezia sono tutte a forma sferica ovvero: le polpette di carne con la marmellata, la princess cake e le chokladbollar.
Poi va beh, in realtà mi ricordo anche una marea di altre cose tipo delle feste finite in coma etilico, le corse con la motoslitta e delle figure di merda allucinanti con l'inglese. Ma questa è un altra storia. 
Diciamo che per il momento mi concentrerò sul cibo. E per tutti quelli che pensavano che la Svezia fosse solo gnocca, mobili e gente che ama lavarsi i denti dopo mangiato o-in-alternativa-mangiarsi-una-chewing-gum, ebbene non è così: in Svezia sanno anche cucinare. 
Una delle cose più semplici e veloci che potete trovare anche qui nei migliori negozi di mobili, quelli blu e gialli per intenderci (ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale), sono appunto le chokladbollar, o chocolate balls, o semplicemente palle di avena.
Per prepararle vi basterà mischiare tutti gli ingredienti, formare delle palline, rotolarle nel cocco e fare riposare in frigo almeno una notte (per far smollare un po' i fiocchi) e papparvele.

venerdì 1 giugno 2012

Da grandi saremo dei Boeri...STAY TUNED

 

Ingredienti:
ciliege
alcool alimentare a 90°

Avrei voluto fare un post scenico mettendo solo STAY TUNED in grande, che fa tanto figo, ma poi non ho resistito.
No perché forse è il caso di avvertirvi che questo è un esperimento e che non mi riterrò responsabile se i vostri boeri che finirete di fare tra cinque mesi e regalerete a  Natale con tanto amore e tante aspettative ad amici, parenti, ai vostri suoceri o al vostro capo faranno cagare. Io vi ho avvisato. 
E' che d'altronde noi non possiamo mica fare dei cioccolatini con le ciliege sotto spirito comprate chissà dove. Eddai. Noi le cose o le facciamo per bene o non le facciamo per niente. Quindi per forza dobbiamo iniziare ADESSO a conservare quelle più belle e più mature finchè siamo nel pieno della loro stagione. 
A rifletterci bene avrei anche potuto aspettare a pubblicare questo post rimandandolo a giugno 2013 dopo aver verificato l'esperimento fino in fondo, ma dato che il mondo finirà a dicembre posso forse lasciarvi senza averveli fatti assaggiare prima???! Non mi pare il caso. Per cui, se siete audaci e fiduciosi in me (Muahahahah. Illusi), seguitemi fin da ora in questa temeraria impresa.
Prima di partire con la preparazione vi esplico cosa ha partorito la mia mente malata: io non voglio per i miei cioccolatini delle semplici ciliege sotto spirito zuccheratissime e poco alcoliche come quelle industriali. No. Io voglio che il mio boero finale sia giustamente dolce e giustamente alcoolico. Ciò significa che, per quanto riguarda lo zucchero, dato che già inevitabilmente ne andremo ad aggiungere una buona parte nella successiva fase di preparazione che vi rivelerò a tempo debito, ho preferito non metterne per niente ora. Invece per quanto riguarda il grado alcolico, dato che le ciliege sono composte all'80% di acqua, secondo i miei calcoli dividendo la quantità di alcool a 90° che vado ad inserire nel vasetto per il peso delle ciliege meno il peso stimato dei noccioli e moltiplicando il risultato per il pigreco e dividendolo per il numero dei giorni di riposo e sottraendoci le ore di luce addizionate a quelle di buio e dividendo ancora per i vostri anni e moltiplicando per il giorno del vostro compleanno, il risultato dovrebbe dare un boero sufficientemente rincoglionente. Ma, se siete preoccupati vengano eccessivamente allegri e/o usate farci colazione e/o li date abitualmente ai vostri bambini, potete tranquillamente sostituire l'alcool con una grappa a circa 45°/50° (non di meno perchè altrimenti potreste aver problemi di conservazione della frutta) e il risultato finale dovrebbe aggirarsi su un grado alcolico di circa i 20° (cioè, praticamente acqua dai).
Vorrei comunque tranquillizzarvi informandovi anche che Suor Germana mi ha dato una mano. Cioè, non lei in persona, ma lei tramite uno dei suoi libri dal quale ho tratto un misturot di informazioni. No ma, vi rendete conto??! Siamo nel 2012 e io ancora mi affido alla Germana?! Ma tra l'altro come ci si può fidare di una che fa agende da 2000 anni e in copertina ha sempre la stessa identica faccia??? No dai seriamente. O qui qualcuno tenta di fregarci, oppure dobbiamo assolutamente farci dare il numero del suo chirurgo plastico. Per noi in primis, ma  anche per fare del bene e passarlo a gente bisognosa come per esempio la Dona.
Per preparare queste ciliege scegliete quelle più mature, prive di segni e belle sode. Lavatele e fatele asciugare all'aria. Sterilizzate intanto i vasetti  e i  relativi tappi facendoli bollire per almeno 10 minuti in una pentola alta coperti d'acqua. Estraeteli con una pinza e fateli asciugare. Togliete il gambo dalle ciliege e metteteli nei vasetti fino a 2 cm del bordo. Versateci l'alcool fino a coprirle perfettamente. Chiudete e ponete a riposare in luogo buio per almeeeeeno 3 mesi. 
La ricetta continua dopo l'estate!!!  

venerdì 25 maggio 2012

Gelèe di fragole e cioccolato


Ingredienti per quattro persone:
300 gr di fragole
2 cucchiai di zucchero di canna
qualche goccia di succo di limone
1 cucchiaino di agar agar o 2 fogli di gelatina
50 gr di cioccolato fondente
2 cucchiai di olio di semi di girasole

Avete forse un deja vu??! No, non sto cercando di confondervi. E' solo che sono appena entrata nel tunnel dei budini e delle gelèe. Stampatevi bene nella mente questa immagine perchè la vedrete ripetutamente. 
Conoscete forse qualche modo per disintossicarsi? Cerotti, metadone, budini elettronici finti, club dei budinisti anonomi ecc.?? Vi prego. E' un problema serio. 
No perchè io sono così, mi piace sperimentare ma a periodi entro in loop. Lo scorso inverno c'è stata la fase dei passati monoverdura. Frullavo di tutto. Ero la versione di "Non aprite quella porta" ma con un miniper in mano e facevo strage di verdure. Poi sono passata ai gazpachi estivi, che in realtà sono la stessa cosa. E ora alle gelèe. Help me.
E poi ho visto il contest di Bianca dove il primo premio è una scatola di latta. Io ADORO le scatole di latta. Ne ho una per tutto: per i medicinali, per il set da cucito anche se non so cucire ma non si sa mai, per le cose da non perdere, per i biscotti, per il set per la pulizia scarpe anche se non ho il set da metterci ma la scatola era troppo bella, per i trucchi. Ma quella per il tè mi manca. Come potevo non gareggiare? No, ditemelo. Ho smesso di comprarle perchè non ho più posto, ma se la vinco....beh in quel caso non conta. Un posto da qualche parte si trova.
Quindi sommando questi due fattori, il risultato è questa gelèe alla fragola con cuore di cioccolato fondente. Che è davvero una goduria. 
La procedura è la stessa del tortino di peperoni
Frullate le fragole con due cucchiai di zucchero di canna e qualche goccia di succo di limone. Misurate il volume e mettete l'acqua necessaria ad arrivare a 500 ml (circa 200 ml) in un pentolino con l'agar agar. Fate bollire per cinque minuti e aggiungetelo alle fragole. Rifrullate il tutto e versatelo negli stampini. Fate raffreddare in frigo.
Preparate intanto il ripieno sciogliendo a bagnomaria il cioccolato fondente con 50 gr di acqua e due cucchiai di olio di semi di girasole. Prendete i budini ormai solidi, svuotateli parzialmente e mettete gli avanzi in un pentolino. Versateci un cucchiaio di ganache di cioccolato e infilate in freezer per una decina di minuti. Sciogliete nuovamente gli avanzi di gelèe e versateli sul cioccolato non appena sarà leggermente solido per chiudere e sigillare i tortini. Infilate ancora in frigo per almeno un'ora. Sformate e servite.
Come già detto partecipo al contest Delizie senza lattosio di Bianca come il latte.

giovedì 17 maggio 2012

Sigari al cioccolato bianco e limone



Ingredienti per circa 15 sigari
100 gr di albume
100 gr di burro
100 gr di zucchero
100 gr di farina
200 gr di cioccolato bianco
90 gr di panna fresca
un limone

Fumo blu, fumo bluuuu, unaaa nuvolaa e dentro TU! E poi, e poi, se un uomo sa di fuuumo ma sì, ma sì, è veramente un uomoooo...
Così cantava Mina. E che strani criteri aveva nel considerare la mascolinità. Ma soprattutto chissà cosa si era fumata lei perchè io il fumo blu penso di non  riuscire a vederlo manco ad Amsterdam.
E credo non l'abbia visto manco Tiziano mentre era lì in ritardo con Paola e non gli importava della pioggia che cadeva e lei era contentissima anche se la noia quella sera era troppa e lei chiamava duecento principi. Ohhh Paolaaa...ohhh Paolaaaa...
Oppaola!! Ma duecento??! Ma dove li metti duecento principi?! Va beh che sei la dama del castello, però dai..
Comunque per fortuna i sigari che faremo noi non sono blu e non sanno di fumo ma di cioccolato bianco e anche un po' di limone.
Per fare le cialde, che altro non sono che delle lingue di gatto di forma alternativa, mescolate insieme stesso peso di burro a pomata e zucchero con un cucchiaio, senza montare il composto. Aggiungete poi lo stesso peso di albumi e farina e mischiate fino ad ottenere un composto liscio.
Con una sac à poche o con qualcos'altro, spargete il composto su una teglia rivestita di carta da forno in rettangoli da circa 9x7 cm.
Cuocete in forno caldo a 200° fino a quando i bordi inizieranno a dorarsi. State fermi lì piantati davanti perchè ci mettono davvero poco (6/7 minuti).
Toglietele ed avvolgetele subito attorno a qualcosa di cilindrico tipo il manico di un cucchiaio di legno. Dovete esser velocissimi perchè si induriscono subito. E a tal proposito consiglio infatti di cuocerne massimo sei alla volta altrimenti non farete in tempo ad arrotolare l'ultimo, che vi si sfracellerà tra le mani. Fate raffreddare. Se dovessero rimanervi mollicci, come ogni tanto capita (ogni tanto...a me in realtà capita ogni volta perchè ho sempre paura di cuocerli troppo e quindi li tolgo troppo presto ma poi devo ricuocerli perchè son mollicci ma poi ho paura di cuocerli troppo e quindi li tolgo troppo presto ma poi son mollicci....ok, ci siam capiti), rinfilate i cannoli già fatti in forno per 2/3 minuti per farli asciugare.
Per la ganache montata portate a bollore la panna e versatela immediatamente sul cioccolato bianco spezzettato. Aspettate un paio di minuti e mescolate delicatamente per amalgamare il tutto. Fate raffreddare in frigo per qualche ora (meglio una notte). Riprendete il composto, aggiungeteci la buccia grattugiata di mezzo limone e qualche goccia di succo a vostra discrezione e montate con le fruste elettriche per qualche minuto fino ad ottenere una mousse densa.
Farcite i sigari con una siringa e conservate in frigo in un contenitore ermetico, che sennò diventano mollicci e li dovete rinfilare in forno. Muhahahaaha.

mercoledì 18 aprile 2012

Pink positive


Ingredienti per 12 cupcake:
200 gr di farina integrale biologica
3 uova
40 gr di olio di semi di girasole
80 gr di burro
200 gr di cioccolato fondente
200 gr di zucchero di canna muscovado (io ho usato il Mascobado Altromercato)
1 cucchiaino di lievito
un pizzico di sale
per la decorazione:
250 gr di burro
500 gr di zucchero a velo
qualche goccia di succo di barbabietola

Eeeeeeeeeeee finalmente ho una bocchetta per fare i peeetaliiii!!! Pappappero. Ma come ho fatto finora a vivere senza?? Mammamia, mi sento troppo Buddy Valastro. E da oggi basta, farò solo ed esclusivamente rose in burro e zucchero. E le metterò ovunque. Sono troppo irresistibili in questo colore pastello e mi fanno tornare ai tempi delle Barbie. Commestibili un po' meno...nono ok, va bene, commestibili lo sono, diciamo poco...mangiabili, ecco mangiabili è un aggettivo adatto. Cioè, un pezzettino è anche buono, ma una rosa così, grande quanto un cupcake, insomma sarà ad occhio e croce almeno 3kg di burro. Per cui decreto che questo è un cupcake da mangiarsi in compagnia, un kg e mezzo a testa e i sensi di colpa lavi via. Sono troppo poetica.
In compenso la tortina sottostante è cosa buona e giusta, oltre ad essere un fantastico sacchettino virtuale dell'umido per metterci l'uovo di pasqua avanzato.
Per preparare questi cupcake montate insieme il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, aggiungete le uova intere, l'olio, il cioccolato fondente sciolto a bagnomaria, il pizzico di sale, la farina integrale e il cucchiaino di lievito. Amalgamate per bene il composto e versatelo nei pirottini da muffin fino a circa 3/4 di altezza. Cuocete a 180° per circa 20 minuti e fate raffreddare.
Preparate la glassa al burro sbattendo con una frusta il burro morbido insieme allo zucchero a velo e a qualche goccia di succo di barbabietola fino ad ottenere una crema soffice e chiara. Decorate i vostri cupcake con una sac a poche e conservateli in frigo in un contenitore ermetico.
E dopo tutta questa fatica e le 1674354850 rose fatte e disfatte, potevo forse non partecipare ad un contest??! Ma mica solo uno! Eh no! Stavolta faccio l'en plein.

Con questa ricetta partecipo al contest "Glossy Cupcake" organizzato da Glossybox




mercoledì 28 marzo 2012

Uova a sorpresa


Ingredienti per 6 uova:
400 gr di cioccolato al latte
250 gr di panna
6 gusci d'uovo

Quante volte da piccoli abbiamo immaginato e sperato di aprire un uovo di gallina e trovarci dentro un pulcino? E che magari sapesse anche ballare l'hully gully imparato direttamente dai watussi? Zecchino d'oro docet. Ecco, ora che siamo un po' più grandi e sappiamo benissimo che se anche fosse successo avremmo trovato un pulcino o sodo o shakerato, possiamo anche cambiare le nostre aspettative e sperare magari di trovarci al massimo del buon cioccolato. Che ovviamente ci va messo eh? Mi spiace deludervi, ma le galline pasquali che vendono ora in giro non faranno mai delle uova ripiene. Sappiatelo.
Per questa simpatica ricetta vi serviranno: 6 uova, 1 ago, qualcosa da usare come martelletto (no, non siete su paintyourlife e io non sono Barbara), 400 gr di cioccolato al latte e 250 gr di panna.
A meno che non abbiate delle uova abnormi è facile ve ne avanzi un po' ma va beh, tanto sparirà in fretta. Tenete poi conto che le proporzioni sono per il cioccolato al latte o bianco, se volete usare il fondente fate pure 350 gr di cioccolato e 300 gr di panna, che sennò vi viene un mattoncino.
Ovviamente questa base è personalizzabile ed assemblabile con altre cose quanto il lego per cui potete aggiungerci liquori vari, caffè, frutta secca, pezzi di torrone, caramello e tutto quello che vi viene in mente (no, la peperonata avanzata no).
Il procedimento poi è semplice: prendete un uovo, fateci un forellino con l'ago da una parte e più forellini dall'altra. Togliete un cm circa di guscio dal secondo lato e soffiate dal foro opposto per svuotarlo (o aspirate se volete una botta energetica e magari fate seguire un chupito di marsala).
Lavate bene l'interno e mettete ad asciugare all'aria.
Per la ganache tagliate a pezzettini o grattugiate il cioccolato e versateci sopra la panna bollente. Aspettate un paio di minuti e mescolate delicatamente. Versate nei gusci e fate raffreddare.
Belissimissima è anche l'idea di regalarle, magari rimettendole nella loro confezione originale e sostituendo il cartoncino con una striscia colorata a tema. Mammamia, ma quante ne so??!!

lunedì 19 marzo 2012

Grisbì al cacao


Ingredienti per una ventina di biscotti:
250 gr di farina 00
30 gr di cacao amaro
100 gr di zucchero
40 gr di tuorli (circa due)
150 gr di burro
un pizzico di sale
un po' di crema al cacao e nocciole

Quand'ero piccola le merendine in casa (ma anche fuori) erano rare quanto un'ippopotamo rosa e spesso si potevano mangiare solo nei giorni di festa.
Mia mamma quelle poche volte che le comprava le nascondeva talmente bene nei posti più impensabili che la maggior parte delle volte non si ricordava manco lei dove le avesse messe. Così accadeva che quando decideva che era il momento del dolce si alzava, usciva dalla cucina chiudendo la porta e la si sentiva vagare per tutta la casa aprendo armadi scatole e cassetti, per poi vederla tornare spesso o con qualcosa di scaduto o con solo il cartoncino e la plastica rimasti perchè prima era già passato qualcun altro...e in questo caso ovviamente nessuno di noi ne sapeva mai niente (un po' come nel gioco dello sberlone quando ti giri e trovi tutti che roteano il dito).
Uno dei dolci più gettonati della domenica o dei viaggi in macchina dopo la sosta in autogrill era proprio il grisbì al cacao, forse perchè aveva l'aria di essere più sano di una merendina (in effetti dai, se non si leggono gli ingredienti in fondo è solo un biscotto con un po' di cioccolato..).
Il bello di sperimentare questa ricetta, oltre alla soddisfazione di creare qualcosa che sia quasi migliore di quello in commercio, per me è stato anche un breve ritorno ai sapori d'infanzia.
Per fare questi grisbì mescolate i tuorli con lo zucchero fino a scioglierlo, aggiungete il burro morbido ed amalgamate fino ad ottenere una crema. Aggiungete il sale, il cacao e per ultimo la farina. Impastate ancora velocemente fino ad ottenere un composto omogeneo, formate una palla ed avvolgetela nella pellicola. Fate riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Riprendete l'impasto, lavoratelo fino a quando riuscirete a stenderlo sottilmente, fate dei tondi con quello che avete a disposizione (se non avete uno stampino ingegnatevi tipo usando un vasetto), mettete un cucchiaino di crema al cacao in una metà dei cerchi ed appiattite leggermente gli altri. Sovrapponeteli, sigillate bene i bordi e ritagliate nuovamente con lo stampino. Passate i grisbì in freezer per una decina di minuti e infine cuocete in forno caldo a 180° per 8/10 minuti.
Anche con questa ricetta partecipo al contest di Ritroviamoci in cucina (ciù is mei che uan).

domenica 11 marzo 2012

Cheesecake alle violette e cioccolato bianco


Ingredienti per una Cheesecake da 18 cm:
100 gr di biscotti secchi
50 gr di burro
250 gr di ricotta
250 gr di mascarpone
250 gr di formaggio cremoso tipo quark o philadelphia
100 gr di cioccolato bianco
80 gr di zucchero
2 cucchiai di rhum
2 fogli di gelatina o 1 cucchiaino di agar agar
una manciata di violette
mezzo albume
zucchero semolato

Il carretto passaavaaa e quell'uoomoo gridavaaa: Gelatiiiii! I giardini di marzo si vestono di nuovi coloriiii!
Così cantava Battisti in questa canzone allegrissima e per niente malinconica a tema primaverile.
Carretti di gelati qui fuori non ne vedo ma in compenso ho il prato pieno di viole, che ho ben pensato di raccogliere, candire ed utilizzare per questa romanticissima Cheesecake.


Prendete una manciata di violette, lavatele delicatamente e fatele asciugare all'aria. Sbattete leggermente l'albume con una forchetta, spennellate i petali e cospargeteli di zucchero semolato. Adagiate i fiori su un foglio di carta da forno e fateli seccare all'aria per qualche ora.


Per la base della torta prendete i biscotti e sbriciolateli come meglio credete: frullateli, pestateli o prendeteli a martellate (farà benissimo al vostro umore).
Fondete il burro in un pentolino ed aggiungetelo alla polvere di frollini. Mescolate bene tutto, spargetelo sul fondo di uno stampo a cerniera e schiacciatelo con un cucchiaio. Mettete in frigo a rassodare per una mezz'ora.
In una ciotola mescolate i formaggi, aggiungete lo zucchero e il rhum, metà delle violette candite e il cioccolato bianco sciolto precedentemente a bagnomaria.
Se usate l'agar agar stemperatene un cucchiaino in mezzo bicchiere di latte, fate bollire per 5 minuti ed aggiungetelo al composto; se invece usate la gelatina mettete a bagno 2 fogli in acqua fredda per 5 cinque minuti, fate scaldare mezzo bicchiere di latte, scioglieteci bene la gelatina ed aggiungetela all'impasto.
Versate il tutto nella vostra tortiera ed infilate in frigo per almeno due ore per far solidificare per bene.
Prima di sformare per staccare perfettamente la Cheesecake passate un coltello bagnato in acqua calda lungo tutto il bordo.
Decorate con le violette candite e servite.
Con questa ricetta partecipo al contest "Le ricette di primavera" di About Food e al contest di Ammodomio "calendario 2012".




lunedì 13 febbraio 2012

Mousse al cioccolato bianco e cuori piccanti


Ingredienti per due persone (300 ml di mousse)
un uovo
100 gr di cioccolato bianco (io ho usato quello vanigliato del commercio equo)
100 ml di panna da montare
2 cucchiai di Gran Marnier (o Rhum)
20 gr cioccolato fondente
un pizzico di peperoncino

San Valentino è una festa frivola e commerciale. E' consumismo puro. E io infatti non la festeggio per principio. Io non cado nella trappola di quelli che tentano di farci spendere un sacco di soldi in minchiate a tema. Io ho un integrità morale e porto avanti il mio pensiero. Sempre. 
Oh ma sapete che l'altro giorno son passata in un negozio che aveva in vetrina queste ciotoline rosse a cuore così romaaantiche e così cariiiiiiine e anche i tovaglioli con tutti i cuoriciiini e ne ho prese due?! Dai son troppo belle! Erano anche in offerta!
Ora però prendete una ciotola, metteteci il cioccolato bianco spezzettato e fatelo sciogliere a bagnomaria (ovvero appoggiate la ciotola sopra ad un pentolino con acqua calda, senza fargliela toccare e senza farla bollire).
Prendete altre due ciotole e metteteci in una il rosso d'uovo, nell'altra l'albume (a temperatura ambiente). Sbattete il primo con una frusta fino a renderlo spumoso e montate a neve il secondo.
Prendete un'altra ciotola e montateci la panna (fredda da frigo).
Aggiungete il cioccolato fuso al tuorlo, sempre sbattendo con le fruste, poi il liquore, poi con un cucchiaio di legno incorporate prima la panna e poi gli albumi.
Versate nelle coppette e infilate in frigo.
Prendete una nuova ciotola e fate sciogliere il cioccolato fondente (vedi sopra), aggiungete il peperoncino, versate in una piccola sac a poche e formate dei cuoricini su un foglio di carta da forno appoggiato sopra una teglia. Passate in freezer per 10 minuti per farli indurire ed usateli per decorare.
La mousse è pronta dopo un paio d'ore di riposo in frigo. 
Prendete ora le quaranta ciotole sporche che avete utilizzato, impilatele e lasciatele lì.
In fondo voi avete cucinato, l'altro dovrà pur far qualcosa no??

domenica 5 febbraio 2012

Biscotti cacao e nocciole


Ingredienti per circa 100 biscotti
350 gr di farina debole
60 gr di cacao amaro
250 gr di nocciole tostate
200 gr di zucchero per la frolla + 60 gr circa
70 gr di tuorli (circa 4)
250 gr di burro a pomata
Sale qb

Per ottenere una buona frolla i trucchi sono due: usare una farina poco proteica (ovvero debole) e aggiungerla a fine impasto in modo da farla stare il meno possibile a contatto coi liquidi per non attivarne il glutine (cosa al contrario è necessaria per gli impasti lievitati).
Questo è il motivo per cui in tante ricette di pasta frolla viene indicato di usare burro freddo da frigo (cioè allo stato più solido possibile) e lavorare l'impasto il meno possibile.
Il risultato è però una pasta poco malleabile con cui sarebbe molto difficile fare delle forme.
In realtà questi consigli non sono errati, diciamo forse solo un po' empirici.
Applicando invece le indicazioni di prima riusciremo ad ottenere un impasto facilmente lavorabile e di ottima friabilità.

Parliamo ora degli ingredienti: questa volta ho usato della farina di Enkir ma è possibile sostituirla con la classica 00 di grano tenero o con una farina integrale, a seconda della grana finale che vorrete ottenere. Ovviamente più saranno fini e raffinati gli ingredienti (farina, zucchero, nocciole) più avranno una grana fine i biscotti finali. Preferendo un risultato un po' rustico come nella foto, utilizzate dello zucchero di canna grezzo e tritate grossolanamente le nocciole.

Partiamo con la preparazione:per prima cosa frullate le nocciole con lo zucchero.
Inserite poi nella planetaria con il gancio k (o in una ciotola se lavorate a mano) i tuorli, lo zucchero con le nocciole, il cacao amaro, il sale e il burro a pomata che avrete ammorbidito nel microonde o lasciato a temperatura ambiente per circa due ore, e mischiate il tutto fino ad ottenere un composto cremoso.
Aggiungete quindi la farina setacciata, lavorate fino ad ottenere una palla, avvolgetela nella pellicola, appiattitela per farla raffreddare più velocemente e riponete in frigo per minimo 30 minuti.
Tirate fuori il composto dal frigo e lavoratelo finchè tornerà ad essere malleabile.
Formate dei salsicciotti da circa 3 cm di diametro, rotolateli nello zucchero semolato tenuto da parte, avvolgeteli nuovamente nella pellicola e riponeteli in freezer per circa un'ora.
Questo passaggio, oltre a darci modo di tagliare perfettamente i biscotti, ci da la possibilità di poter preparare in anticipo l'impasto e di conservarlo in freezer fino ad un paio di mesi, per poi cuocere i biscotti al bisogno.
Tirate fuori i salamini, tagliateli immediatamente con un coltello affilato allo spessore di circa 1 cm, stendeteli in una teglia leggermente distanziati ed infornate in forno caldo a 160° per 15 minuti.
Con questa cottura i biscotti rimarranno leggermente morbidi all'interno; se li preferite più croccanti, una volta intiepiditi, infornateli nuovamente per 7 minuti.
Fateli raffreddare su una gratella e conservateli in un contenitore ermetico.