Ingredienti per una teglia da 26x20 cm:
200 gr di farina 00
100 gr di farina integrale
240 gr di yogurt bianco
240 gr d'olio di semi di girasole
180 gr di zucchero di canna
3 uova
80 gr di cereali soffiati a scelta (io quinoa, grano saraceno e avena)
100 gr di cioccolato fondente
3 pere
mezza bustina di lievito
No, non è un refuso di stampa.
Il nome è proprio questo, dato che questa torta è nata davvero da una serie di elementi salvati in extremis dal bidone dell'umido.
Perchè, come ben si sa, le cose più belle nascono sempre per caso.
Ma quelle più buone non lo so.
Tutto è iniziato quando tempo fa vidi la notizia sulle lampadine ad incandescenza, che da quest'anno sono fuori legge.
E il mio pensiero è andato subito a tutti quei poveri bambini che da ora non potranno più usare il dolce forno.
Che disgrazia.
Proprio adesso che avevo intenzione di tirar fuori il mio dalla cantina.
Che poi, già ai tempi con tutti i pezzi di ricambio in ordine c'aveva i suoi problemi, perchè cuocere una torta con due lampadine da 100 watt non è mica semplice. Figuriamoci poi con una a basso consumo.
E infatti spesso si finiva per aspettare enne ore o per mangiare delle crostatine crude.
Quando riuscivi a tirarle fuori.
Perchè se per caso non si trattava di una crostatina ma di una tortina che gonfiava leggermente eri fottuto, dato che sia l'ingresso che l'uscita del forno erano alti tipo un centimetro.
Senza poi contare il fatto che per piazzare la teglia in posizione di cottura gli si dovevano infilare dietro le altre due delle tre in dotazione, per farla scivolare in avanti.
Solo che facendo tortine in serie, tutte le tegliette erano piene e ustionanti e infila che ti rinfila, si finiva come col gioco delle sedie.
Quindi poi per togliere l'ultima sfigata che stava per bruciare, ci si doveva armare di spingitori alternativi tipo posate e coltelli e mestoli che immancabilmente si incastravano dentro.
Insomma un casino.
In effetti ora che ci penso forse è il caso di lasciarlo dov'è, quel dolce forno del cazzo.
Con quella dannata bambina sulla copertina del manuale, che a quattro anni decorava tortine con la siringa per dolci che manco Buddy Valastro.
Tornando a noi, seguendo il filo non logico dei miei pensieri, dal dolce forno alla torta di mars il passo è stato breve.
Perchè ve la ricordate, vero, la torta di mars e riso soffiato, trendissima negli anni '90?
Che tra l'altro credo sia stata pure una delle prime cose che io abbia cucinato.
Cucinato...in realtà bastava sciogliere pacchi e pacchi di Mars e mischiarci dei Rice Krispies.
Che porcheria.
Quindi insomma, alla fine del giro mi era venuta voglia di rifarla. Ma ovviamente non potevo affidarmi a quelle robacce industriali, quindi sono partita da zero.
Ho fatto la mou, ho sciolto il cioccolato, ci ho mischiato dei buoni cereali misti soffiati, ho spalmato nella teglia, ho fatto raffreddare ed ho assaggiato.
'Na merda. Durissima.
Ma ormai cosa potevo farne, se non riscioglierla completamente e riciclarla?
Così ci ho aggiunto pure un po' di robe che stavano andando a male, giusto per non rischiare troppo. Tipo yogurt in scadenza, cereali aperti da tempo indefinito, pere volgenti al marrone...
E vi dirò, il risultato è stato superiore alle aspettative. Chi l'avrebbe mai detto.
E quindi ora ve lo ripropongo, in versione definitiva.
Mischiate lo zucchero, le uova, l'olio, lo yogurt con i cereali e lasciate riposare l'impasto una mezz'oretta (ma anche un'ora o due in frigorifero) in modo che questi ultimi si gonfino.
Aggiungete il cioccolato sciolto a bagnomaria, le pere tagliate a pezzettini, la farina e il lievito, versate in una teglia e cuocete in forno caldo a 180° per circa 30/40 minuti (facendo come sempre la prova stecchino).