lunedì 17 giugno 2013

Il contest dell'Estate: I piatti delle Stars! Ed altri imperdibili eventi



Cosa fate tra il 10 luglio e il 2 agosto?

Cosa dite? Non andate al mare perchè c'è troppa sabbia?
In montagna no perchè è troppo in alto? Al lago no perchè è troppo bagnato?

Ecco, quindi, piuttosto che stare a casa sul divano, che poi con sto caldo rischiate di fondercivisi insieme, cosa ne dite di fare un salto a Siena a seguire un favoloso concerto o uno spettacolo sotto le stelle nella splendida location di Piazza del Duomo?
La Iko International e Regione Toscana in collaborazione con la Confcommercio di Siena hanno pensato proprio a voi!
Guardate qui cos'hanno da proporvi: http://www.sienaandstars.com.

Ma, nel frattempo, volete qualche esempio?
Ok.
Da quando avete visto Banderas in "Ti va di ballare" non sognate altro che assistere ad uno spettacolo live di Tango?? (o Banderas, ma su quello non possiamo aiutarvi). Bene, allora fiondatevi il 14/07 a vedere Miguel Angel Zotto!
Il vostro compagno è appassionato di Jazz tanto da aver riempito la casa di vinili?? Allora non potete non regalargli un week end a sorpresa il 24/07 a vedere Claudio Fasoli!
Preferite i ritmi cubani? Allora prendete un bel mojito e gustatevi il 19/07 i Buona Vista Social Club.
Amate spasmodicamente i Baustelle??!! E allora siete ancora più fortunati perchè il 28/07 luglio, insieme a loro, trovere anche a me!! Che per fortuna vostra non sarò lì a cantare. 
O perlomeno non dal lato del palco. 
Anzi no, non è vero, io sarò oltre il palco, perchè potrò andare nel back stage!!!
Infatti non so come dirvelo, perchè sarete tutti invidiosissimi e non dormirete più la notte, ma io, proprio io, insieme ad altre 23 blogger ho avuto un deretano incredibile. 
Più di quanto già non lo abbia realmente.

Ma com'è iniziato il tutto?
E' andata più o meno così:

Ufficio. 
Interno giorno.
Squilla il telefono.
"Ciao, sono io"
"Buonasera dottore"
Muahaha no scherzo dai, quella è un altra storia.
"Ciao, son la Patty, sei seduta?"
"Sì" (da circa 7 ore peraltro..).
"Senti, la confcommercio ha pensato questa cosa: cosa ne diresti di venire due giorni a Siena, assistere al concerto dei Baustelle, andare nel back stage, testare l'ospitalità della zona e, per animare in modo particolare una delle serate, preparare un menù personale in collaborazione con lo chef di uno dei ristoranti che proporranno le cene pre-concerto?"
5 secondi di silenzio.
Va beh dai, saranno quelli dello ZOO di 105 che fanno gli scherzi.
Ma, nel dubbio, siccome io sono una yes woman, e nonostante stessi già iniziando a pezzare, ho detto sì.
Si! Si! SIIIIIIIII! 
E sarò mica così scema da rifiutare??!

E quindi insomma, cosa farò lì due giorni?? 
Eh, intanto lavorerò alacremente per preparare un menù coi fiocchi (giuro, niente Gutalax ;-))) che potrete assaggiare se verrete a trovarmi, e poi nel resto del tempo gozzoviglierò con le altre 3 fantastiche blogger che saranno con me quel weekend saltando (più che altro rotolando) da una degustazione all'altra.
Ecco insomma, diciamo che mi sacrificherò per testare l'ospitalità Senese per voi.
Perché, come si suol dire, è uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo.

Ma le novità sbalorditive non sono finite qui. 
Volete sapere chi sono le altre 23 blogger che parteciperanno agli eventi e dove potrete incontrarle? Volete controllare la rassegna, prenotare hotel e ristoranti, visite tematiche e cene nei ristoranti convenzionati, comodamente seduti sul wc di casa mentre giocate col vostro smartphone nella pausa relax post ufficio??? E allora non potete non scaricare l'App Inner Siena&Stars, la prima in Italia di questo genere, che troverete anche qui, dal 28/06!

Non siete ancora soddisfatti? Come dite?? Volete qualcosa che vi riguardi ancora più da vicino?? Cooooosa???! Volete soggiornare a Siena in coppia a gratis e vedere pure il concerto di Ludovico Einaudi??
Bravi, bravi. Mi siete piaciuti e per me è sì.
Quindi ecco tutto per voi il contest dell'Estate!!

Come partecipare?? E' semplice!
Guardatevi il calendario eventi, scegliete un artista o un genere musicale che vi ispiri un piatto (antipasto primo dolce quello che volete), preparate una ricetta e pubblicatela sul vostro blog tra il 17 giugno e il 17 luglio.
Segnalate il link sul sito della Patty (Andante con gusto) dove troverete anche tutte le regole del contest, e incrociate le dita.
Se vincerete, oltre ad accaparrarvi biglietti VIP per il concerto di Einaudi e soggiorno e cena per due persone a Siena, la vostra ricetta sarà realizzata da uno dei ristoranti partecipanti!

Io, come dire, per ovvi motivi, non posso partecipare al contest. Però sono stata talmente ispirata che ho voluto comunque dare il mio contributo.
E cos'ho preparato?? Dei tartufi salati di ricotta.
Semplici, eleganti, puliti, stupefacenti ed emozionanti come solo la musica di Ludovico Einaudi sa essere.
Ed eccoli qui, tutti per voi.




Ingredienti per circa 12 tartufi:

200 gr di ricotta
30 gr di parmigiano grattugiato
20 gr di pangrattato
la buccia grattugiata di due limoni
un pizzico di noce moscata
50 gr di mandorle tritate

Mescolate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto lavorabile con le mani (aggiungendo o diminuendo il pangrattato, se necessario).
Formate delle palline del diametro di circa 3 cm e rotolatele nelle mandorle tritate.
Mettete nei pirottini e conservate in frigo.

PS Oltre alla magnifica ricetta (;-)) vi piace pure la scatola della foto??? Ok, qui trovate il template.
Salvatelo, stampatelo su un foglio A4, piegate sui tratteggi, tagliate i bordi, incollate le alette e via.



venerdì 31 maggio 2013

Un ingrediente per due: l'acciuga


Del corso che ho fatto da poco con la Serena, già lo sapete. 
E se non lo sapete, ma forse lo sapete, sappiatelo (cit.).

E se avete letto i nostri post, saprete anche quanto ci sono piaciuti i piatti che abbiamo assaggiato in tale occasione.
Difatti proprio per questo, in via del tutto eccezionale, questo mese proponiamo entrambe la stessa ricetta.
La scelta è caduta sul risotto di Ugo Alciati perché, tra tutti, è quello che ci ha più colpito favorevolmente per la semplicità degli ingredienti, per la purezza dei sapori e per la rapidità di realizzazione.
E poi perché, insomma, avevamo la scheda dell'acciuga e sto risotto ci cascava a fagiolo.
Ma forse no, forse prima abbiamo scelto la ricetta e poi l'ingrediente.
E' nato prima l'uovo o la gallina?
E se non lo sapete, e forse non lo sapete, non lo saprete mai.

Nel realizzare questo risotto devo ammettere che ho scoperto pure due cose. 
La prima è che finalmente ora risotto (voce del verbo risottare) come Dio comanda (ma come comanda Dio?), la seconda è che ho troppa poca stima di me.
Perché, ora so che non mi crederà nessuno, ma io vi giuro che, potesse cascarmi ora in testa il muro di cartongesso della sala, io il risotto cucinato con sola acqua lo faccio da tempo.
Ma in segreto, senza ammetterlo a nessuno, e solo quando non ho ospiti.
Ma l'ho sempre tenuto ben nascosto perché ho sempre pensato fosse una grandissima eresia.
E invece cos'ho scoperto?? Che a volte fanno così anche i cuochi stellati.
Quanti anni passati inutilmente a star dietro a brodi di carne, di pesce, di verdure e di giuggiole...
Quindi ora, se non lo sapevate, ma forse non lo sapevate, sappiate che sì, il risotto senza brodo SI PUO' FARE!!! (Gobba? Quale gobba?! Lupo ululì, castello ululà)

Ora però leggetevi la scheda sull'acciuga redatta da Comandante Amigo e, dopo questa, la ricetta.

"Ecco, mi ritrovo a preparare la scheda sulle acciughe senza minimamente sapere cosa vi devo raccontare! Durante i miei studi, l’argomento che più si è avvicinato alle acciughe, è stata una lezione di botanica sistematica su un’alga marina da cui si ricava l’agar agar!

Comunque non è vero che non so proprio nulla sulle acciughe o alici che dir si voglia: qualcosa so (poco) e qualcosa trovo (grazie a wikipedia). L’acciuga, il cui nome scientifico è Engraulis encrasicolus (facile no?), è un pesce che definiamo pesce azzurro. Il pesce azzurro è quello di piccola pezzatura il cui costo è generalmente ridotto per la grande quantità di pescato e si caratterizza anche per una colorazione dorsale tendente spesso al blu, in qualche caso verde e da colorazione ventrale argentea. L’acciuga è una specie pelagica, cioè vive in mare aperto e in profondità tranne che nel periodo di riproduzione (la primavera) quando si avvicina alle coste e risale in superficie. È proprio durante questo periodo che le acciughe vengono facilmente pescate e che ancora più facilmente possono raggiungere le nostre tavole!

Ora che le mie conoscenze sono pressoché terminate e non trovando assolutamente giusto continuare a “scopiazzare” qua e la, posso raccontarvi alcuni aneddoti che comunque riguardano le acciughe.

Le acciughe, se non lo sapete, ma forse lo sapete, fanno il pallone: “Le acciughe fanno il pallone, che sotto c'è l'alalunga, se non butti la rete non te ne lascia una” così cantava De André raccontando di come le acciughe cercano di salvarsi la pelle dall’attacco del tonno alalunga finendo tra le reti dei pescatori…

Le acciughe, se non lo sapete, ma sicuramente lo sapete, sono fra gli alimenti preferiti di sereincucina: un bel panino col burro e le acciughe, le acciughe marinate, la pizza sardenaira o pissalandrea, le acciughe fritte o al forno… per lei non c’è modo in cui non possano essere consumate!

Le acciughe, se non lo sapete, e di certo non lo sapete, sono state per anni un simpatico nomignolo di un nostro amico: anni fa, quando questo nostro amico era più in carne, durante una cena a casa di altri amici alla vista di un vasetto di acciughe, colto da una fame improvvisa, urlò “acciughe acciughe!” e da allora il grido “acciughe acciughe!” lo ha accompagnato sostituendosi ogni tanto al suo vero soprannome, che è sempre un pesce: besugo (ma in questo caso dovuto all’allora somiglianza fisica col besugo televisivo!).

Dopo queste tre simpatiche e alquanto inutili informazioni vorrei citarvi una storia che mi ha sempre affascinato: quella degli acciugai della Valle Maira.

La Valle Maira, una delle valli occitane italiane, si trova in provincia di Cuneo ed è a mio avviso una della valli più belle di tutto il nord-ovest. Durante i tempi che furono, la vita in questa valle alpina, come in tante altre valli, era assai difficile soprattutto in inverno quando la neve cadeva abbondante e rendeva impossibile qualsiasi attività. Gli abitanti di questa valle, per lo più ragazzotti, terminati i lavori estivi scendevano verso la riviera ligure e francese a cercar di fare qualche altro lavoro che permettesse loro di sopravvivere.

Come nasce la storia degli acciugai non è sicura… la più accreditata narra che qualche commerciante di sale, per non dover pagare il dazio su quello che allora era un prezioso bene, avesse coperto dei barili pieni di sale con delle acciughe e che avesse poi scoperto che l’acciuga ed il sale bene si accostavano e che la vendita del nuovo prodotto poteva rendere di più che la vendita del sale e che tale attività era anche meno rischiosa…

Quale che sia l’origine sta di fatto che gli acciugai della Valle Maira si rifornivano di acciughe sotto sale nei porti della Liguria e poi erravano per la pianura piemontese e lombarda, di cascina in cascina, alla ricerca di compratori… era un lavoro assai duro ed infatti solo pochi stoici hanno continuato questa attività fino ai giorni nostri. Io vorrei ringraziare tutti coloro i quali hanno intrapreso questo lavoro, perché grazie alla loro faticosa attività hanno reso possibile la nascita di una delle pietanze chi più mi piace: la bagna caoda! Forse non tutti voi sapete di cosa si tratta, ma questa è un’altra storia e probabilmente un’altra ricetta cha magari serincucina ci proporrà in futuro!

Per approfondire la conoscenza dell’acciuga consultate wikipedia J e per approfondire la storia degli acciugai della Valle Maira potete andare a visitare i seguenti siti internet: http://www.fieradegliacciugai.it/ e http://www.confraternitadegliacciugai.it/."

E ora qui di seguito la mia ricetta e qui invece quella di Serena:

Risotto acciughe e ricotta di Ugo Alciati (la ricetta, non la ricotta)

Ingredienti per 4 persone:

280 gr di riso
50 gr di parmigiano reggiano
20 gr di burro per la tostatura
20 gr di burro per la mantecatura
120 gr di ricotta fresca
5 alici sott'olio lavate e leggermente battute al coltello (io ne ho messa qualcuna in più)
2 alicette fresche crude

Tostate per un paio di minuti il riso in una pentola con il burro quindi iniziate ad aggiungere poca acqua bollente leggerissimamente salata alla volta.
A fine cottura mantecate con il restante burro, il parmigiano grattugiato e le alici battute.
Mescolate la ricotta con un pizzico di sale (e pepe?? ci andava?? io un pizzico l'ho messo) e sbattetela per renderla un po' cremosa.
Disponetene un cucchiaio nel fondo dei piatti, coprite con il riso e decorate con mezza alice, ricordandovi di togliere la coda.
Non come ho fatto io. 
Che l'ho dimenticata.
Che chi ha visto Masterchef sa benissimo che tutto quello che si mette nel piatto deve essere edibile e non decorativo come negli anni '80.
Perchè Bastianich, sappiatelo, il risotto con coda di alice, non lo darebbe manco a suo cane!!!

***

PS vi ricordo che a Milano è in corso il Taste of Milano (se fosse stato il Taste of London ci sarebbe stato qualcosa di strano) che durerà fino a domenica.
Io andrò là stasera! Sappiatelo!



domenica 26 maggio 2013

Gnocchi Indiani di ceci


Ingredienti per 4 persone:

100 g di farina di ceci
una cipolla media
un peperoncino verde
due cucchiai di zenzero grattugiato
un cucchiaio di foglie di coriandolo tritate (o prezzemolo che si ok so che non è la stessa cosa ma piutost che nient l'è mei piutost)
un cucchiaio di sale
mezzo cucchiaino di semi di ajowan (sostituibili con timo secco - vedi sopra)
un quarto di cucchiaino di bicarbonato di sodio
125 ml acqua
olio per friggere

Per la salsa di yogurt:
due cucchiai di farina di ceci
250 g di yogurt bianco
un cucchiaino di sale
mezzo cucchiaino di curcuma macinata
750 ml di acqua
due cucchiai d'olio
mezzo cucchiaino di curry
mezzo cucchiaino di semi di senape nera
tre peperoncini secchi
mezzo cucchiaino di semi di cumino
un quarto di cucchiaino di semi di fieno greco (si può omettere)

Mh. Proprio bello cucinare Indiano.
Si parte leggendo la ricetta con la lista di ingredienti lunga quanto le litanie, che assume pure la stessa cadenza, tipo: farina di ceci celo, yogurt celo, peperoncino celo, foglie di curry nuncelo, fieno greco prega per noi, aceto di cocco nuncelo, assafetida nuncelo, ajowan nuncelo, foglie di banano nucelo, okra nuncelo, olio di senape nucelo, semi di nigella pregate per noi, tamarindo nuncelo, zucchero di palma nuncelo.
E se non ci si addormenta, si continua poi iniziando a sostituire a caso gli ingredienti irreperibili con quelli reperibili tipo il solito curry (posso rivederti già stasera ma tuuu non pensaaare male adesso, ancora il solito curryyyy...), del coriandolo in polvere, del prezzemolo, della polvere di cumino, dello zenzero in polvere, del limone e dei misti spezie che si hanno lì da far fuori. E si finisce con l'avere un piatto, ok buonissimo, ma che ha lo stesso sapore del Tajine o dello Zighinì che hai cucinato il mese scorso.
Però oh, fare ricette indiane mi piace un casino.

E questi gnocchi di ceci sono veramente simpatici e hanno pure degli ingredienti relativamente semplici.
E non fatevi spaventare dal fatto siano fritti perchè di olio ne assorbono davvero poco.
Forse. Forse sì o forse no. Io intanto lo dico e mi lavo le mani e la coscienza.
E poi suvvia, non siate paranoici, che tanto il riso bianco e lo yogurt purificano tutto.
Ma poi oh, se per caso qualcuno volesse provare a bollirli al posto che friggerli, mi faccia sapere com'è andata che così aggiorno il post, che qui non è che posso fare tutto io.
Tra l'altro sono simpatici pure per il fatto che ad uno pare di mangiare un primo mentre in realtà sta mangiando solo dei legumi. 
Perchè sappiatelo tutti, i legumi sono un secondo. 
Non una verdura. 
E manco un contorno.
E piantatela di fare quelle facce lì quando vi dico che per cena ho mangiato dei fagioli.
Da soli. Con delle verdure a parte.
Senza tonno senza chili senza pasta e senza cotechino.
Perchè guardate che non è mica strano.
Perchè pure gli angeli mangiano fagioli.

Per preparare questa piatto unico travestito da primo, iniziate per prima cosa a preparare la salsa allo yogurt:
frustate con un gatto a nove code la farina di ceci, il curry e la curcuma insieme allo yogurt poi mettete il tutto in una casseruola. Aggiungete l'acqua e fate sobbollire per una mezz'ora mescolando ogni tanto.
In una padella saltate i semi di senape, il fieno greco, il cumino e il peperoncino spezzettato fino a quando inizierete a sentirne il profumo.
Levateli dal fuoco ed aggiungeteli alla salsa.
Tritate la cipolla e il peperoncino verde (privato dei semi) finemente, mescolateli agli altri ingredienti ed aggiungete acqua fino ad ottenere una pasta appiccicosa.
Con le mani bagnate formate dei gnocchi grandi quanto un boccone (definizione scientifica) e friggeteli in olio bollente per pochi minuti fino a quando saranno ben dorati.
Scolateli su carta assorbente e buttateli nella salsa.
Fate sobbollire per altri tre minuti poi servite insieme a riso basmati bianco.
Che, se non vi ricordate come si fa, o guardate qui, oppure cuocetelo in rapporto 1:2 con l'acqua.
Del tipo: fate bollire due tazze d'acqua con un pizzico di sale, versateci una tazza di riso, avendo cura di usare la stessa che sennò non funziona mica, coprite col coperchio e fate cuocere fino a completo assorbimento. 
Spegnete il fuoco, fate riposare qualche minuto coperto e poi se volete fare i fighi aggiungete una noce di ghee. O, per i comuni mortali, burro.

E il coriandolo? Chiederete voi. 
Eh, tritatelo e spargetecelo sopra. Non vedete la foto??